Gli 800 mila correntisti di Banca Carige sono a tutti gli effetti ora correntisti di Bper Banca. La migrazione è avvenuta ieri con le normali difficoltà tecniche che queste grandi operazioni comportano. Il matrimonio può dirsi compiuto: Carige è diventata Bper portando in dote 36 miliardi di euro di raccolta. Sono stati uniformati i servizi IT e il processo di armonizzazione informatica può dirsi completato.

La buona notizia per i liguri è che il marchio Carige continuerà a campeggiare sulle filiali dei suoi territori di riferimento, la Liguria e la Toscana del Nord (circa 140 sportelli). Nella provincia di Lucca, come ricordano le testate locali, resteranno invece il marchio Banca del Monte di Lucca e in quella di Savona la Cassa di Risparmio di Savona. Al di fuori di queste aree, il brand Carige è già stato sostituito con quello di Bper: il processo ha interessato circa 230 filiali.

In Liguria rimane comunque l'attenzione all'economia del territorio, come dimostra la sede dello shipping nel capoluogo ligure. A Genova ci sarà infatti il nuovo hub del gruppo specializzato nella blue economy che seguirà il business per tutta l'Italia.

Ancora da chiudersi, sottolinea Repubblica Genova, le questioni sindacali. Entro febbraio del prossimo anno dovrà chiudersi la trattativa sindacale per il passaggio di 40 filiali Carige al Banco di Desio. È infatti necessario definire un nuovo accordo sindacale per il trasferimento degli addetti da Bper a Desio. Un altro passaggio importante riguarderà poi la ripresa del confronto sindacale con i rappresentanti liguri e e nazionali, anche se Bper ha già spiegato che, rispetto al piano approvato dalla scorsa gestione, non ci saranno modifiche. Si procederà cioè secondo gli accordi sindacali già definiti, senza alcun aumento nel numero delle uscite concordate. I sindacati restano comunque vigili sulle prospettive.

"Banca Carige ha rappresentato storicamente un asset strategico per lo sviluppo dell'economia, per le realtà industriali, commerciali e artigianali della comunità ligure. All'alba di questo nuovo capitolo, ci auguriamo che il nuovo corso Bper mantenga, anche nel medio-lungo termine, testa, gambe e cuore in Liguria", ha dichiarato ieri l'assessore allo sviluppo economico della Regione Andrea Benveduti.

"Non è una fusione come le altre perchè stiamo cercando di integrare una banca con oltre 500 anni di storia in un grande gruppo e stiamo mettendo a fattor comune le forze delle due realtà nei rispettivi territori. Il prodotto finale sarà una nuova entità rafforzata", aveva detto il presidente Gianni Franco Papa in un'intervista a MF-Dowjones. "La sfida che ci poniamo, nel rispetto dei necessari criteri di efficienza e di economicità, è che il valore aggiunto derivante dall'esperienza professionale di 3 mila persone, e da una storia di 500 anni, possa essere integralmente trasferito e diventare una nuova ricchezza per l'intero gruppo a vantaggio dei nuovi dipendenti che entrano in Bper al pari di quelli storici, come del tessuto economico di tutti i territori in cui siamo presenti".

L'altra buona notizia per la banca ligure, come aveva spiegato lo stesso Papa, è rappresentata dalla stabilità garantita dal nuovo azionariato. Avere "importanti azionisti alle spalle come Unipol per l'istituto emiliano è una garanzia che aiuta anche nei contesti di mercato difficili".

cce

MF-DJ NEWS

2914:25 nov 2022

 

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