Giuliani: un amaro così dolce (Mi.Fi)
20 Février 2023 - 10:30AM
MF Dow Jones (Italian)
Un'azienda farmaceutica con oltre 130 anni di storia, una
holding di royalty sanitarie da 22 miliardi di capitalizzazione, un
progetto immobiliare da 3 miliardi nel Principato di Monaco e
presto il 5% di Rothschild & Co. C'è questo e molto altro nel
portafoglio da oltre 3 miliardi dei due fratelli Giuliani,
Giammaria e Mario Germano, cittadini svizzeri e comproprietari
dell'omonimo gruppo italiano. Il primo, Giammaria, è stato invitato
dalla famiglia Rothschild a partecipare all'opa finalizzata al
delisting della storica banca di investimento. Qualora la scalata
da 3,7 miliardi dovesse andare a buon fine, il 45enne Giuliani
diventerà socio al 5% di Rotschild & Co al pari di altre
dinastie industriali europee: i Peugeot, i Dassault e i Wertheimer
(proprietari di Chanel). Con queste casate i Giuliani hanno
un'altra caratteristica in comune: la grande riservatezza
sull'entità e sulla gestione dei loro patrimoni.
La storia imprenditoriale dei Giuliani ha inizio nel 1889,
quando il capostipite Germano arriva a Milano da Arco di Trento e
acquista l'antica farmacia del Lazzaretto. Ben presto il chimico
brevetta e lancia sul mercato l'amaro Giuliani. Il digestivo è
tuttora fra le principali fonti di ricavo del gruppo che ha chiuso
il 2021 con un fatturato di 115 milioni e un utile di quasi 9
milioni. Negli anni, del resto, la farmacia si è trasformata in
un'azienda farmaceutica che in proprio o tramite acquisizioni
(Biogena e Nathura) ha diversificato nella tricologia, nella
dermatologia e nella nutraceutica.
Nel 2014 la controllata Nogra è arrivata a vendere un farmaco
per il trattamento del morbo di Crohn a Celgene per 710 milioni di
dollari, somma incrementabile fino a 2,5 miliardi in caso di
successo clinico e commerciale farmaco del prodotto (il cui
sviluppo sarà invece interrotto dal colosso americano nel 2017).
Nello stesso anno alla presidenza del gruppo arriva Paolo Scaroni,
ex numero uno di Eni fresco di nomina alla vicepresidenza proprio
di Rothschild & Co.
La svolta finanziaria della famiglia arriva proprio con la
quarta generazione dei Giuliani. Giammaria e Mario Germano
raccolgono il testimone dal padre Gian Germano, sposato in prime
nozze con Bedy Moratti, poi con la top model Isa Stoppi (madre dei
due). L'imprenditore è vulcanico e non disdegna i riflettori: a
lungo azionista di minoranza dell'Inter, è spesso e protagonista
delle cronache rosa. I figli rifuggono invece le luci della
ribalta. Affidano a manager esterni la gestione ordinaria del
gruppo di famiglia e, liberi dalle incombenze quotidiane, si
dedicano a nuove iniziative imprenditoriali con la consulenza del
multi-family office Gisev di Achille Severgnini.
La più fortunata è senz'altro l'investimento nel 1996 in Royalty
Pharma, holding che punta a comprare i diritti di sfruttamento di
farmaci in via di sviluppo o già commercializzati, consentendo a
biotech e aziende farmaceutiche di rastrellare capitali. I Giuliani
credono subito nel progetto dell'ex banchiere di Lazard Pablo
Legorreta e la scommessa si rivela azzeccata.
Approdata alla borsa di New York nel 2020, Royalty Pharma
capitalizza oggi quasi 23 miliardi. Pur avendo limato la
partecipazione negli ultimi mesi, i fratelli sono tuttora fra i
primi soci della finanziaria britannica con una partecipazione
vicina al 10%.
La quota in Royalty Pharma vale ai corsi attuali circa 2,3
miliardi ed è stata a lungo custodita nella lussemburghese Nogra
Group. Sino all'aprile 2022 - quando, come si vedrà, Giammaria e
Mario Germano hanno separato le strade societarie - la cassaforte
ha gestito un fondo comune ai due fratelli e due dedicati alle
scelte specifiche di ciascuno (Mgg e Gg Strategic). Royalty Pharma
rappresenta comunque tuttora la principale posizione dei Giuliani
che hanno comunque diversificato nei mercati azionari, nel settore
immobiliare, nel private equity e nel venture capital.
In borsa, per esempio i due fratelli hanno dimostrato una
predilezione per titoli tecnologici come Apple, Amazon e Comcast,
senza però trascurare i settori farmaceutico (Esperion
Therapeutics) e finanziario (JpMorgan). La holding del Granducato
ha poi sottoscritto una spac promossa dall'ex Facebook Chamath
Palihapitiya che a gennaio dell'anno scorso si è fusa con la
biotech americana Prokidney (2,7 miliardi di capitalizzazione, +60%
da inizio 2023). Ancor prima dell'opa, poi, Nogra era già socio di
Rotschild & Co, detenendo a fine 2021 circa l'1% della banca.
Eccezion fatta per Royalty Pharma, comunque, l'esposizione ai
mercati azionari dei fratelli risulta nel complesso modesta.
Nel settore immobiliare, Giammaria e Mario Germano hanno il 5%
di Anse du Portier, la società che sta costruendo nel Principato di
Monaco un nuovo quartiere di lusso su piattaforme galleggianti. Il
progetto, noto anche come Mareterra e disegnato dallo studio di
Renzo Piano, dovrebbe essere completato nel 2025 e ha attratto
investimenti da diverse famiglie blasonate come i Pizzarotti e i
Casiraghi.
Sempre nel real estate, poi, Nogra si è affiancata a Blackstone
nella scalata alla fiera dell'arredamento di Las Vegas, ha
finanziato alcuni progetti di infrastrutture digitali (fibra e
cloud) in Brasile e Germania, ha acquistato proprietà a
Francoforte, Amburgo e in Spagna.
Quanto al private equity e al venture capital, infine, la
cassaforte lussemburghese ha impegnato circa un miliardo di
dollari. Gli investimenti sono stati effettuati sia indirettamente,
tramite per esempio fondi di Partners Group, sia direttamente,
acquisendo partecipazioni in aziende e startup. Nel portafoglio dei
Giuliani figurano così quote della catena di negozi 99 Cents Only
Stores, dell'estrattore di criptovalute Data Mining Group e nella
startup italiana dei saponi su misura Shampora.
Sino all'aprile scorso, come si diceva, i fratelli Giuliani
hanno amministrato il loro patrimonio sotto l'unica struttura
societaria di Nogra e con una filosofia di investimento tutto
sommato simile. Pochi mesi fa, però, la cassaforte del Granducato è
stata scissa e dai due comparti sono nate due nuove società
indipendenti: la Gg 1978 facente capo a Giammaria e la Mgg
Strategic. Solo la prima, la Gg 1978 di Giammaria, parteciperà
all'opa su Rotschild & Co: chissà che l'operazione non segni
l'inizio di una nuova fase per la dinastia Giuliani.
pev
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