Doveva essere, nelle intenzioni di Giorgia Meloni, l'uomo giusto nel posto giusto. A presidio delle aziende di Stato, partendo dalle nomine di primavera. L'uomo giusto: Antonino Turicchi, tra i pochi dirigenti statali stimati dalla premier. Il posto giusto: il ministero dell'Economia. Con tanto di Dipartimento, creato appositamente per la gestione delle partecipate. Lo schema della riorganizzazione del Mef è pronto, illustrato ai sindacati: c'è il nuovo Dipartimento, a cui risponde la direzione generale che si occuperà di "analisi, gestione e valorizzazione delle partecipazioni societarie dello Stato". Ma i modi e i tempi del riassetto sono tali che Turicchi si sarebbe chiamato fuori.

Lo scrive Repubblica aggiungendo che, letta la bozza, la ristrutturazione stravolge l'impianto attuale meno di quel che si vociferava a inizio anno. Certo nascerà il Dipartimento economia, con delega alle partecipate del Mef, ma avrà meno poteri di quelli immaginati inizialmente. Dentro ci saranno tre delle sette direzioni che oggi rientrano nel perimetro del Tesoro: oltre alle società di Stato, gli interventi finanziari in economia, tra cui figurano le garanzie pubbliche, e la valorizzazione del patrimonio pubblico. Ma le partite di peso, dal debito alla riforma del Patto di stabilità, le guiderà sempre Riccardo Barbieri, a capo del Tesoro. Si occuperà anche della vigilanza bancaria, materia in bilico nelle scorse settimane.

Secondo quanto riferisce il giornale, sarebbero diverse le ragioni che farebbero, oggi, soprassedere Turicchi dall'accettare questo incarico. Intanto, è presidente di Ita, dove a novembre lo ha indicato il governo e dove ha deleghe operative, un mandato poco compatibile con la nomina e che scade con l'assemblea di bilancio (tra un paio di mesi). Mentre mancano poche settimane alla pubblicazione delle liste del Tesoro coi nomi dei vertici delle quotate al rinnovo, da Eni a Enel, da Poste a Leonardo e Terna. Meloni vuole applicare il "metodo Draghi", avocandosi le cariche pesanti dei capiazienda, per lasciare agli alleati di Lega e Forza Italia qualche presidenza e qualche consigliere. Un canovaccio in buona parte già scritto, e che ogni futuro dg delle partecipate rischia di subire, dentro una sorta di cabina di regia ad alto tenore dialettico tra le forze di maggioranza.

Se Turicchi, si racconta a Roma, restasse al suo posto in Ita, potrebbe invece ambire tra un anno a un ruolo più rilevante, come la guida di Cassa depositi e prestiti dove è probabile che l'ad "draghiano" Dario Scannapieco non sia confermato - ovvero di un posto ai vertici delle Ferrovie dello Stato.

red

fine

MF-DJ NEWS

0209:47 mar 2023

 

(END) Dow Jones Newswires

March 02, 2023 03:48 ET (08:48 GMT)

Copyright (c) 2023 MF-Dow Jones News Srl.
Eni (BIT:ENI)
Graphique Historique de l'Action
De Juil 2024 à Août 2024 Plus de graphiques de la Bourse Eni
Eni (BIT:ENI)
Graphique Historique de l'Action
De Août 2023 à Août 2024 Plus de graphiques de la Bourse Eni