ROMA (MF-NW)--Con la crisi israelo-palestinese il percorso di sostituzione del gas russo sarà più complesso. Lo sostiene l'ad di Eni, Claudio Descalzi, a margine della cerimonia per i 70 anni del Cane a sei zampe, a chi gli chiede della possibilitá dell'Italia di diventare hub dell'Ue per le forniture energetiche come ribadito dalla premier Giorgia Meloni.

ITALIA IN POSIZIONE STRATEGICA, SERVE CONTINUITA' CONTRATTI E PRODUZIONI

"Il mio primo passo per noi è completare la sostituzione del gas russo. Questo è un passo importante, non semplicissimo, anche dovuto alle tensioni che si stanno verificando: la guerra in Russia e adesso un'altra guerra non lontana da noi; quindi è un percorso che era complesso e che diventa anche piú complesso", afferma il manager, "L'Italia è posta in una posizione strategica non solo perchè ha le pipeline che la collegano a Libia e Algeria, quindi diciamo al Nord Africa, ma anche perchè ha un sistema, una rete importante di gas; ha terminal LNG che adesso stanno crescendo, fortunatamente, ha molti stoccaggi - siamo probabilmente il Paese dopo la Germania che ha gli stoccaggi in termini di dimensioni piú importanti -; ma abbiamo moltissimi giacimenti che sono arrivati alla fine della loro vita che sono potenzialmente degli stoccatori, degli stoccaggi, importanti per ulteriormente arricchire di potenzialitá, anche per un hub, il sistema Italia". "Quindi, il primo passo è quello di assicurare il rimpiazzo del gas russo, riuscire ad avere un sistema continuo - e il mercato sta aspettando questo perchè il ciclo non è ancora concluso -, di contratti, di produzioni gas, di investimenti gas, non semplicissimi in questo periodo, che possono poi dire al mercato la Russia, non solo nel breve ma anche nel medio lungo termine, la possiamo sostituire", ha concluso il manager.

PER ORA IMPATTO SU PRODUZIONE GAS MARGINALE, MA DA CAPIRE EVOLUZIONE

"La guerra, per gli effetti che ha, impatta sulle persone, sulla societá. Abbiamo giá visto ieri e l'altro ieri gli effetti sul mercato: il prezzo del gas che è salito leggermente, il prezzo del petrolio, che aveva incominciato una lenta discesa, che è risalito", osserva Descalzi, "l'impatto sulla produzione di gas è marginale, però chiaramente sono tutti gli schemi e le possibili conseguenze che preoccupano il mercato, che ovviamente è molto prudente. A questo punto, però, dobbiamo capire

l'evoluzione, non posso dire altro perchè non ci sono altre cose da dire".

MELONI, ENERGIA SEMPRE PIÚ STRATEGICA

"Oggi come allora la questione energetica è strategica e lo sará sempre piú", ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un

videomessaggio alla cerimonia riferendosi al 1953, anno di fondazione di Eni e scusandosi per l'assenza per via delle "giornate molto complesse" dovute alla nuova crisi in Medio Oriente. La crisi sfociata dalla guerra in Ucraina, ha ribadito Meloni, "sono convinta possa diventare un'opportunitá e l'Italia, per la sua posizione geografica e grazie anche all'Eni, può ambire a diventare la piattaforma di approvvigionamento per l'Europa".

gug

guglielmo.valia@mfnewswires.it

 

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October 10, 2023 09:00 ET (13:00 GMT)

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