Stellantis: Fiom, servono garanzie su stabilimenti italiani (CorSera)
03 Mars 2022 - 8:52AM
MF Dow Jones (Italian)
L'amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, ha
presentato un piano industriale che prevede il raddoppio dei ricavi
entro il 2030, ma sugli stabilimenti italiani ha detto che
dipenderà dal mercato, quindi "non abbiamo alcuna garanzia. I
ricavi si possono fare anche attraverso razionalizzazioni e altri
interventi sui costi. Aumento dei ricavi non significa
necessariamente aumento dei volumi". Lo ha detto al Corriere della
Sera la segretaria generale della Fiom, Francesca Re David.
Gli altri sindacati giudicano positivo l'obiettivo di aumentare
i ricavi nel settore lusso con Maserati, Alfa Romeo e Lancia. Per
la Fiom, "anche sul segmento premium, incremento dei ricavi non
significa per forza aumento dei volumi. Allo stato, l'unico
segmento che sicuramente garantisce volumi è quello del mass
market, non il premium. Quindi siamo preoccupati. In Italia, se non
fosse intervenuta la cassa integrazione -ha sottolineato la
sindacalista- ci sarebbero stati già licenziamenti. A fronte di una
capacità produttiva di 1,6 milioni di vetture, ne produciamo solo
700 mila, di cui 300 mila sono i furgoni Ducato della Sevel. Il
piano di Tavares non dice nulla sui prodotti nuovi, sul futuro dei
sette stabilimenti in Italia e sulla componentistica".
Secondo quanto previsto dal piano, entro il decennio il 100%
delle vendite in Europa dovrà essere costituito da veicoli
elettrici. "È positivo che Stellantis abbia questi obiettivi -ha
messo in evidenza- Ma a maggior ragione si deve predisporre un
disegno complessivo di politica industriale per salvaguardare
l'industria dell'auto in Italia e i suoi 250 mila occupati".
Per questo la Fiom ha proclamato lo stato di agitazione:
"avviamo intanto le assemblee nei luoghi di lavoro. Poi, il 10
marzo, ci sarà l'incontro al ministero dello Sviluppo, al quale
parteciperà anche Stellantis. Rispetto agli altri sindacati,
abbiamo valutazioni diverse sul piano industriale. Dopo il 10
valuteremo, anche alla luce delle risposte che avremo dal governo,
se è necessario inasprire la mobilitazione. Una valutazione che
vogliamo fare con Fim e Uilm".
Al tavolo, ha spiegato, il sindacato chiederà "che non si
discuta di singoli aspetti ma del piano industriale complessivo.
Secondo noi serve un accordo a tre, governo-azienda-sindacati, sul
futuro dell'auto in Italia".
In merito a cosa dovrebbe mettere il governo in questo accordo,
"noi pensiamo che -come la Francia fa parte dell'azionariato di
Stellantis (6,2%, ndr)- anche l'Italia dovrebbe entrare nel
capitale. Inoltre, che le risorse pubbliche destinate al settore
non dovrebbero servire solo a sostenere la domanda ma anche agli
investimenti in innovazione, ricerca e sviluppo. Infine, ci vuole
una politica di sistema sull'automotive, come c'è in Germania e in
altri Paesi. L'Italia è stata un'eccellenza nella componentistica:
bisogna salvaguardare questo patrimonio e attrarre le
multinazionali nel nostro Paese. Ma se Stellantis non aumenta i
volumi produttivi da noi -ha concluso la sindacalista- le aziende
della componentistica andranno altrove".
vs
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March 03, 2022 02:37 ET (07:37 GMT)
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