Wall Street: prosegue in deciso calo (S&P -1,2%), Tesla ora in rialzo
26 Septembre 2023 - 6:14PM
MF Dow Jones (Italian)
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - New York, 26 set - Seduta in
deciso calo a Wall Street, dopo i dati deludenti sulla vendita di
case e sulla fiducia dei consumatori. A settembre, l'indice sulla
fiducia redatto mensilmente dal Conference Board, gruppo di ricerca
privato, è sceso dai 108,7 di agosto (rivisto dall'iniziale 106,1)
a 103 punti, contro attese per un dato a 106 punti. Si tratta della
lettura peggiore degli ultimi quattro mesi. Le vendite di case
nuove negli Stati Uniti sono diminuite ad agosto dell'8,7% al tasso
annualizzato di 675.000 unità, contro attese per un dato a 695.000,
a causa soprattutto dell'aumento dei tassi d'interesse sui mutui.
Settembre sarà un mese decisamente negativo, con l'indice S&P
500 che ha perso finora il 3,8%, il Nasdaq Composite il 5,4% e il
Dow Jones il 2,1%. A far scendere gli indici è stata soprattutto la
Federal Reserve: la Banca centrale statunitense, come atteso, ha
deciso di mantenere i tassi d'interesse al 5,25%-5,5%, il livello
più alto degli ultimi 22 anni, ma ha fatto intendere che i tassi
potrebbero restare elevati più a lungo del previsto per combattere
l'inflazione. Dopo le decisioni della Fed e le parole del
presidente Jerome Powell, il rendimento del titolo del Tesoro a due
anni è salito ai massimi dal 2006, oltre il 5,1%, e quello del
decennale ha toccato nuovi massimi dal 2007, superando il 4,5%,
mettendo ulteriore pressione sugli indici. Il rialzo del prezzo del
petrolio, +13% nell'ultimo mese, potrebbe poi complicare la lotta
delle Banche centrali contro l'inflazione. A preoccupare i trader,
poi, è il mancato accordo, al momento, tra repubblicani e
democratici per finanziare il governo ed evitare lo shutdown,
ovvero la chiusura delle attività federali non essenziali, che
scatterebbe il primo ottobre. Secondo gli esperti, uno shutdown
avrebbe ripercussioni negative sul Pil del quarto trimestre. A
livello internazionale, pesano le incertezze sulla tenuta
dell'economia in Cina, dove il colosso Evergrande - la società
immobiliare più indebitata al mondo - continua la sua discesa alla
Borsa di Hong Kong (anche oggi -7%), trascinando al ribasso tutte
le piazze asiatiche. Sull'azionario, il titolo di Arm perde il
2,3%; ieri, ha interrotto una serie di sei sedute consecutive in
calo dopo il debutto in forte rialzo. La chiusura è stata in rialzo
del 6,08% a 54,44 dollari. Il titolo, giovedì e venerdì, era anche
sceso sotto il prezzo dell'Ipo (51 dollari). Il colosso britannico
dei microprocessori aveva debuttato a Wall Street, giovedì 14
settembre, chiudendo in rialzo del 24,7%, toccando in quella
giornata i 69 dollari. La sua è stata l'Ipo più importante
dell'anno. Da seguire sempre i titoli delle tre principali case
automobilistiche, che per ora non sembrano soffrire lo sciopero del
sindacato Uaw: oggi, però, General Motors e Stellantis cedono
l'1,3%, il titolo di Ford è in calo dello 0,5%. Il titolo di Tesla,
partito in calo, ora guadagna oltre lo 0,2%, nonostante Valdis
Dombrovskis, vicepresidente esecutivo e commissario per il
Commercio dell'Unione europea, abbia detto che anche la casa di
auto elettriche di Elon Musk sarà al centro dell'indagine dell'Ue
sui sussidi cinesi. In questo momento, il Dow Jones perde 323,54
punti (-0,95%), lo S&P 500 cede 52,14 punti (-1,2%), il Nasdaq
è in calo di 171,04 punti (-1,29%). Il petrolio Wti al Nymex
guadagna lo 0,86% a 90,45 dollari al barile.
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