MILANO (MF-NW)--Il settore della mobilità sta attraversando una fase di cambiamento epocale, caratterizzata da scommesse su nuove alimentazioni sempre più green e su nuove tecnologie, che stanno trasformando l'auto in un vero e proprio dispositivo connesso. Questa rivoluzione richiede però alle aziende e alla società di ripensare il ruolo dell'auto, da mezzo di trasporto personale a mezzo a disposizione di una mobilità pubblica, "condivisa", per garantire a tutti una maggiore libertà di movimento in un mondo che cambia e che si dirige verso un futuro "net zero". Ma per fare tutto questo, e per farlo in modo indolore, il settore automobilistico deve essere protetto da costi eccessivi e da decisioni poco oculate e deve innescarsi una collaborazione a tutto tondo, su scala globale, di tutti gli attori coinvolti, dal produttore di auto alle reti dell'energia e, infine, ai regolatori. Si può riassumere così l'intervento video di oggi di Carlos Tavares, ceo del gruppo Stellantis, durante la 7* Conferenza Nazionale sulla Sharing Mobility a Roma.

ARGINARE COSTI E INTRODURRE REGOLE BEN PENSATE

Per descrivere il futuro del settore della mobilità, il capo del gruppo automobilistico italo-francese ha spiegato che "il prossimo decennio non vedrà come unico protagonista l'automobile, ma sarà incentrato anche sulla mobilità libera". Questa libertà di movimento, però, per "diventare davvero reale e concreta deve essere protetta da costi elevati e decisioni miopi" secondo il manager, visti gli attuali costi della transizione sia per i produttori, sia per i consumatori finali.

CHI SI ADATTA SOPRAVVIVE

Tavares ha descritto il momento storico come un "periodo darwiniano" per il settore della mobilità, dove "solo le aziende capaci di adattarsi al contesto attuale riusciranno a sopravvivere". Un contesto che è fatto di "trasformazioni epocali" in cui "siamo diretti a gran velocità verso un futuro elettrico caratterizzato da tecnologie fortemente innovative" e "allo stesso tempo dobbiamo affrontare la concorrenza delle case automobilistiche cinesi e continuare ad offrire alla classe media nuove ed accessibili opzioni di mobilità".

RIPENSARE L'AUTO ANCHE COME MEZZO PUBBLICO

I passi da compiere sono molteplici, coinvolgono molti attori e richiedono l'adozione di una visione d'insieme in cui tutti "siano meno inclini a decidere da soli", con l'obiettivo comune di risolvere il tema ambientale garantendo al contempo la libertà di movimento alle nuove generazioni. "Abbiamo bisogno di un piano efficiente per la riduzione della CO2 a livello globale che rispetti differenti tempi di attuazione: 20 anni per passare all'energia pulita, 10 anni per sviluppare una rete di ricarica globale e 5 anni per sviluppare una Bev. In secondo luogo, dobbiamo risolvere il problema dell'approvvigionamento di energia. È la base per qualsiasi mobilità urbana pulita del futuro". A questo si aggiunge la necessità di ripensare il ruolo dell'auto nella società: "dobbiamo smettere di pensare che le auto non possono essere mezzi di trasporto pubblici", ha spiegato il numero uno di Stellantis, a sostegno dunque di una "mobilità condivisa".

vsi

valentina.simonella@mfnewswires.it

 

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October 08, 2023 06:39 ET (10:39 GMT)

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