ANALISI ENERGY: come l'industria della plastica può diventare green e a quale costo (Ing)
08 Novembre 2023 - 6:28PM
MF Dow Jones (Italian)
MILANO (MF-NW)--La tecnologia sta lentamente avanzando in modo
da rendere più verde l'industria della plastica. La cattura e lo
stoccaggio del carbonio (Ccs) e il riciclaggio sono attualmente i
modi più convenienti per dimezzare le emissioni. Il riscaldamento
tramite elettricità verde o idrogeno verde potrebbe ridurre le
emissioni fino al 75%, ma costa molto di più.
Dagli imballaggi alimentari fino agli strumenti medici come le
siringhe, la plastica è un materiale vitale nella nostra vita
quotidiana, si legge nel report di Ing 'How the plastics industry
can go green and
at what cost'. Questo materiale presenta però notevoli
inconvenienti: è basato su combustibili fossili, è difficile da
riciclare e si degrada con difficoltà una volta finito
nell'ambiente. Inoltre, la plastica costa poco e la domanda è in
crescita, quindi è probabile che il suo impatto sul clima aumenti.
La buona notizia è che la tecnologia si sta sviluppando a tal punto
che possiamo immaginare un mondo in cui la produzione di plastica
potrebbe essere vista sotto una luce completamente nuova ed
ecologica.
Tra i modi per limitare l'impatto sulla CO2 delle plastiche di
origine fossile, c'è la cattura e lo stoccaggio delle emissioni di
carbonio derivanti dalla produzione di plastica, l'utilizzo di
plastica riciclata e il cambiamento della fonte di energia dal gas
all'elettricità verde o all'idrogeno verde. A dire il vero, questa
sarà un'evoluzione piuttosto che una rivoluzione poiché la plastica
rimarrà di origine fossile ma si tratta di un inizio
importante.
Rendere più ecologica la plastica, originata dal petrolio e dal
gas ha un costo. In Europa nordoccidentale la cattura e lo
stoccaggio della CO2 è attualmente la tecnologia più conveniente
per ridurre le emissioni. In questo modo l'impronta di carbonio
della plastica viene ridotta fino al 60%. Il maggiore impatto
positivo sul clima deriva dall'ecologizzazione delle grandi
quantità di energia necessaria nella produzione di plastica. Il
riscaldamento elettrico con energia rinnovabile o il riscaldamento
con idrogeno verde possono ridurre le emissioni fino al 75% e
portare l'industria su un percorso vicino allo zero netto. Ma
queste tecnologie sono meno mature, più costose e di conseguenza
potrebbero aumentare il costo della plastica fino al 50%. La
transizione verso un'economia circolare può ridurre l'impronta di
carbonio della plastica attraverso il riciclo fino al 45% con un
aumento dei costi dal +10% al +15%. Ma questo è un risultato meno
stabile in quanto dipende da tante ipotesi e pratiche del settore
che sono discutibili.
Quella della cattura e dello stoccaggio della CO2 (Ccs) è una
tecnologia facilmente disponibile ed economicamente vantaggiosa
nella lotta contro il riscaldamento globale. La Ccs non è stata
ancora applicata molto nella produzione della plastica, poiché non
è obbligatoria, e il carbonio spesso non ha ancora un prezzo
sufficiente in tutto il mondo. Il prezzo europeo del carbonio, pari
a circa 85 euro per tonnellata di CO2 ha raggiunto questi livelli
solo a partire dal 2022 ed è troppo presto perché la capacità della
Ccs cresca: ci vogliono anni prima che i progetti Ccs siano
completati. Le emissioni di CO2, spiega Ing, sarebbero ridotte dal
50% al 60% se la Ccs fosse applicata alle tecnologie attuali o
diventasse 'business as usual' per la produzione di plastica. Ed è
la tecnologia più economica disponibile ma nonostante questi dati
impressionanti, la Ccs è oggetto di un intenso dibattito.
I pragmatici sostengono che la Ccs garantisca una riduzione
piuttosto sostanziale che può essere implementata in modo
relativamente semplice una volta che l'infrastruttura per il
trasporto e lo stoccaggio della CO2 diventa operativa. Sostengono
l'idea che il clima trae vantaggio da ogni tonnellata di carbonio
che non entra nell'atmosfera. Gli idealisti sostengono che la Ccs,
invece, non apporta il 'vero cambiamento' di cui c'è così urgente
bisogno e mantiene in vita un'industria fortemente dipendente dai
combustibili fossili. Secondo loro, ciò che conta è come si
realizza la riduzione delle emissioni.
Come economisti, spiega Ing, sottolineiamo che la Ccs è una
tecnologia che potrebbe ridurre sostanzialmente le emissioni in
modo relativamente semplice, rapido ed economico. Può essere un
primo passo verso una riprogettazione completa dei complessi
processi petrolchimici che compongono la produzione della plastica.
Nel frattempo, le tecnologie che apportano cambiamenti più radicali
potrebbero maturare e diventare più facilmente disponibili.
Attualmente, la plastica usata viene per lo più incenerita o
smaltita in discarica in tutto il mondo. Anche in Europa, il
continente più incline alla transizione verso un'economia
circolare, secondo Nova Institute, solo l'8% della plastica viene
riciclata. Si tratta di una cifra molto bassa, dato che la
produzione di plastica vergine è ad alta intensità di carbonio e
che i rifiuti di plastica sono molto inquinanti per l'ambiente.
Molti concordano sul fatto che i tassi di riciclaggio debbano
aumentare. Tuttavia, l'impatto sul carbonio della plastica
riciclata non è semplice. Il riciclo della plastica è un processo
che genera di per sé emissioni di CO2.
La questione fondamentale nel riciclo della plastica è se
attribuire o meno un contenuto negativo di carbonio alle emissioni
evitate. Se lo si fa, il riciclaggio della plastica diventa una
compensazione delle emissioni di carbonio. La materia prima
riciclata conta per le emissioni negative mentre il processo di
riciclaggio stesso presenta emissioni di ambito 1 e 2. L'impatto
netto delle emissioni Scope 1 e 2 e della compensazione delle
emissioni di carbonio (Scope 4) è molto dibattuto, ma più spesso
semplicemente non viene menzionato o, nella peggiore delle ipotesi,
non è specificato.
Sfortunatamente, non esiste una regola politica o una pratica
comune che tratti le emissioni Scope 4 allo stesso modo. Ecco
perché si vede un ampio spettro di potenziali connessi alle
riduzione delle emissioni per quel che riguarda il riciclaggio
della plastica. Ciò non costituirebbe un grosso problema se la
plastica riciclata producesse comunque emissioni inferiori rispetto
alla plastica vergine. Il problema è che le emissioni Scope 1 e 2
derivanti dal riciclo della plastica possono superare le emissioni
derivanti dalla produzione di plastica vergine. In altre parole, il
riciclo a volte necessita di una compensazione delle emissioni di
carbonio per battere la produzione di plastica vergine.
Se alla plastica riciclata non vengono applicati crediti per
evitare l'esaurimento delle risorse, l'inquinamento,
l'incenerimento e/o la produzione vergine, l'impronta di CO2 del
riciclo della plastica può essere molto peggiore rispetto alla
produzione vergine. Il diavolo è sicuramente nei dettagli quando si
parla di riciclaggio della plastica.
cos
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November 08, 2023 12:13 ET (17:13 GMT)
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