Saipem: qui la cura funziona (Mi.Fi.)
05 Décembre 2022 - 9:09AM
MF Dow Jones (Italian)
Una cura da cavallo con inevitabili effetti collaterali ma
indubbiamente efficace. Circa 10 mesi dopo il profit warning con
svalutazioni per un miliardo di euro e a quasi 5 mesi dalla
conclusione dell'aumento di capitale, scrive MF-Milano Finanza,
Saipem si avvia a chiudere il 2022 con la ragionevole certezza di
centrare il traguardo di 550 milioni di margine operativo lordo e
di un debito netto inferiore a 300 milioni di euro e avendo
incassato due upgrade del rating da parte di S&P (l'ultimo
arrivato il 2 dicembre).
La raccolta di nuovi ordini da parte dei clienti, intanto, ha
già superato gli 11 miliardi di euro nei primi 11 mesi. Il peggio,
insomma, è decisamente alle spalle. Il nuovo amministratore
delegato Alessandro Puliti, il manager che dall'Eni di Claudio
Descalzi è andato ad affiancare Francesco Caio da febbraio scorso
fino alle dimissioni di quest' ultimo ad agosto, ha rivisto al
rialzo le stime per fine 2022 avendo già lo sguardo al 2023,
sostenuto da solide premesse: il portafoglio ordini assicura
l'impiego di almeno il 74% della flotta Saipem, i ricavi sono
attesi in crescita anche grazie alle commesse in Qatar da 4,6
miliardi e persino il Mozambico, dove il maxi-contratto con Total è
ancora fermo, potrebbe riservare una buona sorpresa forse già dal
primo trimestre.
La linea di Puliti. Ma, al di là dei conti e dell'asticella
delle commesse che continua a salire anche in queste ultime
settimane, c'è una linea che l'amministratore delegato ha tracciato
e in base alla quale misura l'efficacia di ogni azione manageriale:
il valore dell'azione, che non deve scendere sotto quello di
sottoscrizione dell'aumento di capitale, ovvero 1,013 euro. Dicono
i suoi più stretti collaboratori che lo ripeta continuamente alla
sua squadra di manager, sventolando le tante lettere dei piccoli
azionisti che si lamentano dei corsi azionari di Saipem negli
ultimi anni ma che hanno ugualmente deciso di aderire alla
ricapitalizzazione da 2 miliardi di euro di luglio 2022, sostenuta
da Eni e Cdp. Per riagguantare quella soglia ci sono voluti mesi.
Ancora a fine settembre il titolo quotava addirittura sotto i 60
centesimi, anche per effetto del significativo pacchetto di azioni
messo in vendita dalle banche che avevano garantito l'aumento. La
prima vera spinta (0,97 euro) è arrivata con i conti dei 9 mesi e
il rialzo delle guidance, quando l'azione Saipem ha registrata
un'impennata di oltre il 17%, vertigine che gli azionisti non
provavano da tempo. Altra accelerazione è seguita a metà novembre
all'annuncio dell'infornata di commesse per 800 milioni di euro tra
Africa e Medio Oriente: quotazione a 1,13 euro, record
post-ricapitalizzazione.
Qualche inciampo capita ancora. Lo si è visto pochi giorni fa
con lo scivolone seguito alle notizie legate al contenzioso in
Algeria. La Corte Suprema algerina si è pronunciata sul
procedimento penale relativo al progetto Gnl3 Arzew, rigettando
tutti i ricorsi, compreso quello di Saipem. Questo dopo che la
Corte d'Appello aveva confermato la sentenza di condanna di primo
grado. Secondo il teorema accusatorio, nell'esecuzione del
contratto Gnl3 Arzew (valore originario: 2,9 miliardi di euro)
sarebbero state commesse irregolarità. Saipem si riserva di
impugnare la decisione della Corte Suprema algerina. Intanto ha già
accantonato nel bilancio gli oneri corrispondenti e ha comunicato
al mercato che la sentenza "non pregiudica la validità della
manovra finanziaria e la realizzazione degli obiettivi del piano
strategico 2022-2025". Ma il contraccolpo sul titolo si è avuto lo
stesso.
La promozione di S&P. È indubbio però che il mercato
apprezza la nuova Saipem e prova ne è il consenso Bloomberg sulle
indicazioni delle banche d'affari, che conta 8 raccomandazioni buy
sull'azione, nove neutral e solo due sell, con un target price
medio a 1,25 euro. Venerdì 2 dicembre si è aggiunto l'upgrade di
S&P sul rating a lungo termine di Saipem, passato da BB a BB+.
"La capacità dell'azienda di aumentare il portafoglio ordini nel
2022 e garantire un'elevata visibilità per i risultati 2023 e 2024
supporta la nostra visione della maggiore capacità dell'azienda di
emergere da un 2021 molto debole", scrive S&P. "Le prospettive
stabili riflettono la nostra previsione che la società continuerà a
ridurre la leva finanziaria ripristinando al tempo stesso il suo
track record di esecuzione disciplinata e una migliore
redditività".
Cosa si aspetta ora il mercato. Saipem, è opinione condivisa tra
gli analisti e anche di S&P, potrebbe intraprendere altre
azioni di rinforzo alla liquidità, come la monetizzazione delle
risorse (compresa la partecipazione del 10% in Kca Deutag) e la
rinegoziazione di contratti già esistenti, a cavallo tra 2023 e
2024. È interessante notare che, in un mercato che offre spunti
positivi all'intero settore oil&gas, Saipem abbia un
portafoglio ordini molto ricco rispetto ai concorrenti. Il
raffronto proposto da SUSDP è in dollari: rispetto ai 22,7 miliardi
(10 miliardi dei quali in esecuzione nel 2023) della società
italiana, Subsea è ferma a 7 miliardi e Technip Energies a 13,5
miliardi. Quanto all'outlook per il prossimo anno, S&P prevede
un ebitda tra 750 e 850 milioni di euro con un free operating cash
flow positivo per 100-200 milioni.
red
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December 05, 2022 02:54 ET (07:54 GMT)
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