Enel/Eni: Lega accende partita nomine, per Salvini serve cambio passo (Rep)
21 Février 2023 - 8:59AM
MF Dow Jones (Italian)
La partita delle nomine ai vertici delle grandi società
partecipate dallo Stato, Eni, Enel, Leonardo, Poste, entra nel
vivo. Ad aprire ufficialmente il confronto politico è la Lega di
Matteo Salvini che ieri attraverso fonti qualificate ha fatto
sapere che "l'Italia deve mostrarsi all'altezza delle sfide più
delicate, a partire dalla politica energetica su cui il governo è
particolarmente attento. È bene sottolineare che anche le grandi
aziende di Stato come Eni ed Enel devono cambiare profondamente le
loro politiche e il loro approccio alla modernità. Serve un cambio
di passo".
Citando i due colossi di Stato, scrive La Repubblica, le due
società a maggiore capitalizzazione di Piazza Affari, Matteo
Salvini fa capire alla presidente del Consiglio che non si può
intestare tutti i candidati al ruolo di amministratore delegato. E,
soprattutto, che non può decidere tutto in autonomia. Tanto è vero
che la Lega ha chiesto l'apertura immediata di un tavolo dove
discutere delle modalità con cui verranno scelti i candidati.
Perché oltre ai manager di vertice, bisogna anche indicare decine
di membri dei consigli di amministrazione.
E la medesima richiesta è arrivata da Forza Italia. Per i due
partiti del centrodestra la tornata di nomine è un modo per
controbilanciare il risultato elettorale delle elezioni Regionali.
Fratelli d'Italia è diventato il primo partito anche in Lombardia,
ma la Lega ritiene comunque di essere andata oltre le previsioni e
di aver fermato l'effetto valanga del partito della premier.
Forza Italia è, nei numeri, la terza forza della coalizione ma
fa pesare il suo essere comunque essenziale nei momenti delicati
(per esempio in Senato) e ha già dimostrato nella vicenda
Superbonus di volersi giocare le sue carte e di guardare con
attenzione alla sua base elettorale, esattamente come la Lega.
Dai due partiti di centrodestra alleati di Fratelli d'Italia
arriva dunque "una richiesta di profondo cambiamento", riferiscono
fonti qualificate del Carroccio, che "non riguarda soltanto i
vertici ma anche in generale i manager. Nel caso di Eni, viene
considerata troppo generosa di manager espressione del Pd". Tutto
ciò perché si ritiene giusto che "da un governo di centrodestra,
con Salvini e Meloni, ci si aspetti un cambiamento".
/redann
anna.dirocco@mfdowjones.it
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February 21, 2023 02:44 ET (07:44 GMT)
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