La partita delle nomine ai vertici delle grandi società partecipate dallo Stato, Eni, Enel, Leonardo, Poste, entra nel vivo. Ad aprire ufficialmente il confronto politico è la Lega di Matteo Salvini che ieri attraverso fonti qualificate ha fatto sapere che "l'Italia deve mostrarsi all'altezza delle sfide più delicate, a partire dalla politica energetica su cui il governo è particolarmente attento. È bene sottolineare che anche le grandi aziende di Stato come Eni ed Enel devono cambiare profondamente le loro politiche e il loro approccio alla modernità. Serve un cambio di passo".

Citando i due colossi di Stato, scrive La Repubblica, le due società a maggiore capitalizzazione di Piazza Affari, Matteo Salvini fa capire alla presidente del Consiglio che non si può intestare tutti i candidati al ruolo di amministratore delegato. E, soprattutto, che non può decidere tutto in autonomia. Tanto è vero che la Lega ha chiesto l'apertura immediata di un tavolo dove discutere delle modalità con cui verranno scelti i candidati. Perché oltre ai manager di vertice, bisogna anche indicare decine di membri dei consigli di amministrazione.

E la medesima richiesta è arrivata da Forza Italia. Per i due partiti del centrodestra la tornata di nomine è un modo per controbilanciare il risultato elettorale delle elezioni Regionali. Fratelli d'Italia è diventato il primo partito anche in Lombardia, ma la Lega ritiene comunque di essere andata oltre le previsioni e di aver fermato l'effetto valanga del partito della premier.

Forza Italia è, nei numeri, la terza forza della coalizione ma fa pesare il suo essere comunque essenziale nei momenti delicati (per esempio in Senato) e ha già dimostrato nella vicenda Superbonus di volersi giocare le sue carte e di guardare con attenzione alla sua base elettorale, esattamente come la Lega.

Dai due partiti di centrodestra alleati di Fratelli d'Italia arriva dunque "una richiesta di profondo cambiamento", riferiscono fonti qualificate del Carroccio, che "non riguarda soltanto i vertici ma anche in generale i manager. Nel caso di Eni, viene considerata troppo generosa di manager espressione del Pd". Tutto ciò perché si ritiene giusto che "da un governo di centrodestra, con Salvini e Meloni, ci si aspetti un cambiamento".

/redann

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February 21, 2023 02:44 ET (07:44 GMT)

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