ROMA (MF-NW)--Claudio Descalzi e il governo algerino consolidano gli accordi sul gas e sull'energia, divenuto primo Paese di approvvigionamento di metano dell'Italia dopo il quasi azzeramento delle forniture dalla Russia, ma anche con gli altri Paesi fornitori. E domani l'ad di Eni accompagnerà il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in visita ufficiale nella Repubblica del Congo, Paese che ha assicurato 4,5 miliardi di metri cubi l'anno in più a partire proprio da quest'anno. Meloni sempre domani farà una toccata e fuga anche in Mozambico, da cui partono i carichi di Gnl sempre targati Eni (nella sua veste di operatore delegato del progetto Coral South, avviato con i partner dell'Area 4 del bacino di Rovuma).

L'INCONTRO CON MINISTRO ENERGIA E NUOVO AD SONATRACH, FOCUS SU GAS

Descalzi ha incontrato oggi ad Algeri il ministro dell'Energia e delle Miniere, Mohamed Arkab, e il nuovo ad di Sonatrach, Rachid Hachichi, per discutere della produzione e dell'esportazione di gas, degli investimenti nel Paese e delle iniziative di transizione energetica. Eni e Sonatrach hanno condiviso i programmi congiunti per lo sviluppo della produzione di gas operata da Eni, nonchè l'esportazione di gas e Gnl in Europa.

SI E' DISCUSSO ANCHE DI RINNOVABILI

Descalzi ha inoltre aggiornato il ministro sullo stato di avanzamento

dei protocolli d'intenti (MoI) firmati da Eni e Sonatrach lo scorso

gennaio. Il MoI sulla decarbonizzazione dei processi upstream ha spinto

diverse attivitá, tra cui il rilevamento delle fuggitive di gas nelle

condotte e negli impianti e l'identificazione delle opportunitá di

flaring-down nei campi di Sonatrach. Nel quadro della cooperazione in

essere, le parti hanno anche discusso altre iniziative di transizione

energetica, tra cui le energie rinnovabili, l'idrogeno e l'interconnettore elettrico tra l'Algeria e l'Europa. Eni è presente in Algeria dal 1981. Con una produzione equity di circa 130.000 barili di petrolio equivalente al giorno nel 2023, Eni è la piú importante azienda internazionale che opera nel Paese.

SOSTITUZIONE GAS RUSSO PERCORSO PIÙ COMPLESSO (E ACCIDENTATO)

"L'impatto sulla produzione di gas è marginale" al momento, aveva detto martedì scorso Descalzi, a margine della cerimonia per i 70 anni del Cane a sei zampe, in merito al conflitto in Medio oriente, "però chiaramente sono tutti gli schemi e le possibili conseguenze che preoccupano il mercato, che ovviamente è molto prudente. A questo punto, però, dobbiamo capire l'evoluzione". Quel che appare evidente, aveva precisato Descalzi, è che "la sostituzione del gas russo è un percorso che era complesso e che diventa anche piú complesso". "C'è la speranza che non si allarghi" il conflitto, ha dichiarato ieri il ministro dell'Ambiete e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, "noi siamo attenti a quelli che sono i nostri fornitori ordinari per quanto riguarda il gas e, naturalmente, manteniamo relazioni molto forti con i produttori".

gug

guglielmo.valia@mfnewswires.it

 

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October 12, 2023 12:21 ET (16:21 GMT)

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