I Rothschild cercano alleati nella scalata alla banca di famiglia. Concordia, la holding di controllo, avrebbe proposto ad alcune delle più ricche dinastie industriali europee di partecipare all'opa su Rothschild & Co. L'offerta, annunciata lunedì 6 febbraio, è finalizzata al delisting dalla borsa di Parigi e assegna all'istituto specializzato nella consulenza finanziaria una valutazione di 3,7 miliardi di euro.

In esito all'operazione Concordia intende salire dal 38,9% al 50-55% del capitale di Rothschild & co, scrive MF-Milano Finanza, mentre i manager della banca dovrebbero aumentare la loro partecipazione al di sopra dell'attuale 5%. Secondo i termini attuali, l'opa richiederà un esborso di circa un miliardo ai Rothschild che, tuttavia, vorrebbero evitare di caricare di debito la società. Da qui la ricerca di capitali nell'ambito dell'alta finanza francese ed europea, che certo non disdegna l'opportunità di diventare azionista di una delle banche di investimento più blasonate al mondo (dalle cui fila proviene, tra gli altri, il presidente Emmanuel Macron).

Secondo i media francesi, i Peugeot hanno già dato la loro disponibilità. L'operazione sarebbe in linea con le politiche e le preferenze di investimento dei fratelli dell'automobile, che con il 7,2% sono i secondi azionisti di Stellantis dietro a Exor. Anche i Dassault, fondatori dell'omonimo gruppo industriale, sarebbero pronti a supportare l'offerta da parte della cassaforte Concordia, di cui peraltro sono già soci. Altre grandi famiglie industriali francesi ed europee potrebbero aderire al progetto nelle prossime settimane. L'entità del contributo a loro richiesto dipenderà dalla ricezione dell'offerta pubblica di acquisto da parte dei soci di minoranza di Rothschild & co. Concordia ha proposto un prezzo di 48 euro che contempla un premio del 34% sulla quotazione media del titolo negli ultimi quattro mesi e del 15% sul massimo storico toccato a gennaio 2022. L'offerta comprende un dividendo ordinario di 1,4 euro e uno straordinario di 8 euro.

All'indomani dell'annuncio il titolo è schizzato al rialzo, senza tuttavia raggiungere il prezzo d'opa, e ieri a Parigi le azioni Rothschild & co viaggiavano poco al di sotto dei 47 euro.

Alcuni banchieri di investimento rivali hanno confidato al Financial Times di ritenere la proposta di Concordia «opportunistica, ai limiti dell'iniquità». Fonti vicine alla società hanno invece sottolineato che il mercato non può pretendere una proposta in linea con il valore reale e a medio termine della banca dopo averlo a lungo misconosciuto.

Pare in ogni caso poco probabile che investitori e banche d'affari vogliano ostacolare la scalata di una delle famiglie più potenti e influenti della finanza europea. Di conseguenza, in pochi sono disposti a scommettere su un rialzo dell'offerta o addirittura su una rinuncia al delisting della banca che, sotto varie forme e denominazioni, è quotata in borsa da 185 anni. L'addio è stato così giustificato da Concordia. «Nessuna delle attività del gruppo ha bisogno di accedere a capitali dai mercati azionari pubblici», ha precisato la holding guidata da Alexandre de Rothschild. «Ciascuna attività è poi valutata meglio sulla base della performance a lungo termine piuttosto che sugli utili breve termine». Uno schiaffo alla borsa

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MF-DJ NEWS

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