La corsa per la successione a Emma Marcegaglia al vertice di
Confindustria e' arrivata ormai alla dirittura finale.
I tre saggi, Luigi Attanasio, Antonio Bulgheroni e Catervo
Cangiotti, con gli ultimi incontri di ieri a Milano, scrive MF,
hanno concluso la loro missione esplorativa nella base
dell'organizzazione e sono ormai in grado di riferire, il prossimo
22 marzo, alla Giunta nazionale, gli orientamenti delle
associazioni territoriali e di quelle di categoria sui due
candidati il lizza: Giorgio Squinzi, presidente di Mapei e dei
chimici europei, e Alberto Bombassei, presidente di Brembo ed ex
leader di Federmeccanica, attualmente vicepresidenti, entrambi, di
Confindustria. La tendenza generale e' ormai chiara: il numero uno
di Brembo, secondo i piu', oscilla tra il 25 e il 30% dei consensi
(anche se i suoi lo accreditano di una quota maggiore), numeri
comunque sufficienti per andare alla conta in Giunta, ma non per
vincere. Anche perche' il numero degli indecisi ormai sembra
modesto e la vittoria di Squinzi, almeno sulla base di cio' che gli
imprenditori consultati hanno detto ai saggi, sembra ormai sicura.
In un'associazione come Confindustria, che ama poco la
contrapposizione interna, una sproporzione del genere non puo' che
consigliare ai saggi di proporre a Bombassei un passo indietro e
questo, secondo quanto e' filtrato, e' quello che i saggi avrebbero
detto a Bombassei, insieme alla constatazione che gia' una
maggioranza di membri effettivi di Giunta ha dichiarato che votera'
Squinzi. Bombassei pero' non ha accolto il consiglio, anche perche'
nei giorni scorsi ne ha rinviati al mittente diversi altri, tutti
dello stesso tenore. A suggerirgli di non arrivare a uno show down
cosi' esplicito sarebbe stato anche uno dei suoi primi sponsor,
ossia Luca Cordero di Montezemolo. red/lab