In ballo c'è la vita di quasi 3 milioni di lavoratori su 18,3. Tanti sono gli italiani che oggi sono assunti con un contratto a termine di durata inferiore ai 12 mesi (metà uomini e metà donne) che vedranno cambiare le loro condizioni di lavoro per effetto del decretone che il governo approverà il 1* maggio.

Lo scrive La Stampa spiegando che per il governo sarà in meglio, aprendo a tanti nuove prospettive di occupazione anche più stabile, per i sindacati invece si andrà ad una ulteriore precarizzazione del mondo del lavoro dopo che già ad inizio anno il governo ha pure ripristinato i voucher. L'idea di Meloni è quella di allentare in maniera significativa i paletti, le cosiddette causali che consentono i rinnovi dopo il primo anno di lavoro. Lo schema introdotto nel 2018 col decreto Dignità, infatti, da un lato è giudicato troppo rigido dalle imprese, al punto da essere in molti casi scarsamente applicabile, e dall'altro può dar luogo a molti contenziosi. Rispetto alle ipotesi radicali ventilate a inizio anno le causali non verranno però cancellate, ma certamente verranno alleggerite. Mentre i tecnici stanno ancora lavorando ai testi che Meloni conta di portare al consiglio dei ministri del primo maggio, assieme al taglio del cuneo fiscale e alle nuove norme per rafforzare gli interventi sul fronte della sicurezza sui luoghi di lavoro (scuole comprese, a partire dall'alternanza scuola-lavoro), l'ipotesi è quella di una standardizzazione delle clausole in maniera da ridurne l'impugnabilità tenendo comunque fisso il limite massimo di 36 mesi consecutivi fissato dalla Ue per passare ad un contratto a tempo indeterminato.

Da giorni sia le opposizioni, 5 Stelle e Pd in prima fila, sia i sindacati, stanno sparando a zero contro le modifiche che propone il governo. «Il decreto lavoro è solo propaganda - attaccano i dem con Gribaudo, Misiani, Guerra, Serracchiani e D'Elia -. In realtà il governo aumenta solo la precarietà». I pentastellati, a loro volta, cercano di fare quadrato attorno a quelli che considerano i loro interventi bandiera che il governo col nuovo «pacchetto lavoro» vuole smontare: il Reddito di cittadinanza e il Decreto dignità. Dal fronte sindacale, dopo Maurizio Landini, ieri è stata la volta del leader della Uil Pierpaolo Bombardieri ad andare all'attacco del governo. «Per sei mesi di lavoro si sono dimenticati - ha dichiarato - ora fanno il decreto il primo maggio per dire a chi va in piazza che loro si occupano di lavoro mentre in realtà lo precarizzano ancora di più».

alu

MF-DJ NEWS

2511:51 apr 2023

 

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