MILANO (MF-NW)--Il recente seminario 'Le sfide della transizione del Green Deal: città climaticamente neutrali e programmi chiave dell'Ue', organizzato a Roma da Rimond, Università di Roma Tre e dal Biodistretto della Via Amerina e delle Forre, in sinergia con Icons - nel contesto del progetto co-finanziato dall'Ue Eyes Hearts Hands Urban Revolution (Ehhur) - ha fornito un importante contributo alla discussione sulle sfide della transizione del Green Deal, esplorando l'impor-tanza, la portata e le ambizioni del New European Bauhaus.

Il dibattito, spiega una nota, si è concentrato sul ruolo che le città climaticamente neutrali stanno assumendo, in linea con i principi del Neb. Il seminario è stato strutturato in due panel distinti, ognuno incentrato su aspetti chiave dell'approccio di transizione al Green Deal.

Moderato da Luca Montuori, docente di Progettazione Urbana dell'Università Roma Tre, il primo panel si è foca-lizzato sul 'Processo discendente: come il processo di policy making affronta la transizione'.

La discussione ha evidenziato la necessità di maggiore dialogo e collaborazione tra le istituzioni e le città al fine di raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica stabiliti dal Green Deal. In particolare, si è enfatizzata l'importanza del coinvolgimento dei cittadini nella co-creazione delle politiche e dei progetti che mirano a ridurre l'impatto ambientale e a promuovere la sostenibilità.

La discussione ha esplorato principalmente tre aspetti dei processi di policy making. Il primo è collegare teoria e pratica: gli esperti hanno esplorato la dinamica tra teoria e pratica, sottolineando come la politica e la ricerca possano interagire proficuamente attraverso programmi innovativi come il Neb. Il secondo riguarda questioni di diritto urbano: L'attenzione è stata focalizzata sulle questioni legate al diritto urbano e sul ruolo che queste questioni svolgono nei processi decisionali. E' emerso che le città sono spazi critici dove le sfide richiedono un approccio concreto. Il terzo aspetto è l'approccio dal basso all'alto: un approccio bottom-up, partendo dalle città e arrivando all'Europa, è stato riconosciuto come fondamentale. Le città sono considerate terreni di confronto per affrontare le sfide in un contesto più ampio.

Piero Pelizzaro, attualmente presso l'Agenzia del Demanio, responsabile operativo dell'Unità Organizzativa Officina per la rigenerazione dell'immobile pubblico per la struttura per la progettazione, ha sottolineato l'importante questione della mancanza di coordinamento tra le autorità centrali degli enti pubblici e le autorità locali che gestiscono il patrimonio pubblico. Questa carenza, secondo Pelizzaro, crea notevoli problemi nella manutenzione a lungo termine di questo patrimonio. In Italia, l'Agenzia del Demanio possiede 43.000 proprietà pubbliche in tutto il Paese, e la necessità di strumenti urbanistici avanzati per garantire la gestione centralizzata e la conservazione ottimale di tali beni è evidente. Pelizzaro ha enfatizzato il valore della colla-borazione affermando: "essere parte di una rete internazionale significa anche essere parte della rete locale".

La collaborazione è il punto di partenza per trasformare le iniziative in realtà concrete. Massimo Busuoli, direttore della sede di Bruxelles di Ntnu, ha detto che il Neb non è stato ancora completamente compreso dai policy maker: forse perché le scienze sociali sono state mescolate con aspetti tecnici e ci vuole tempo per digerire le sue complessità. E' un lavoro per gradi che necessita dialogo e orchestrazione con le altre iniziative della Commissione in ambito rigenerazione urbana oltre al supporto di una attiva e continua campagna di sensibilizzazione a tutti i livelli. In questo contesto, Francesca Spagnoli, Head of Capacity Building&Research at European Network - Living Labs, ha sottolineato l'importante ruolo dei Living Labs nell'ambito della co-creazione di policy. Questi laboratori utilizzano un approccio partecipativo per coinvolgere le comunità locali nello sviluppo di policy basate sulla realtà locale. La co-creazione di policy, secondo Spagnoli, è cruciale per riflettere le esigenze delle comunità e garantire il loro coinvolgi-mento sin dalle prime fasi.

Edoardo Zanchini, Direttore Ufficio Speciale Clima di Roma Capitale, ha presentato l'esperienza del Comune di Roma, impegnato in un ambizioso programma per affrontare le sfide legate alle emissioni di CO2. Questo programma, basato sul Patto dei Sindaci e sulla Missione '100 Climate Neutral and Smart Cities by 2030', mira a ridurre le emissioni del 60% entro il 2030, concentrandosi principalmente sulla mobilità e sull'efficienza energetica degli edifici. Zanchini ha sottolineato l'importanza di superare le barriere tecniche e di collaborare in modo intersettoriale. A tirare le fila del panel Luca Montuori, docente di Progettazione Urbana dell'Università Roma Tre, che ha evidenziato come la bellezza debba essere un elemento chiave nella promozione della sostenibilità e della transizione verso il Green Deal, sottolineando l'importanza di riconnettere le persone, i cittadini, con la bellezza delle città e dell'ambiente circostante.

A conclusione della giornata, il secondo panel si è invece concentrato su come i progetti in essere influenzano la transizione e ha portato le testimonianze di diversi progetti europei tra cui: C40, Reinventing Cities Programme, SHAPE EU Initiative, Craft Initative, NetZeroCities, Eyes Hearts Hands Project, NEU-TRALPATH Project.

com/cos

 

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November 03, 2023 13:51 ET (17:51 GMT)

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