L'iter per la successione alla presidenza di Confindustria
registra un nuovo colpo di scena. A un giorno dalla presentazione
in Giunta della nuova squadra, si registra un clima teso tra
Giorgio Squinzi, presidente designato, e Alberto Bombassei, rivale
sconfitto.
I due imprenditori non avrebbero trovato un'intesa sul programma
e sulla squadra dei vicepresidenti. Nonostante due incontri e
continui contatti telefonici, la linea del dialogo tra il patron
della Mapei e il numero uno della Brembo non avrebbe portato
frutti. Secondo quanto si apprende, Bombassei avrebbe lanciato un
aut aut: o la nomina a vicepresidente di Stefano Parisi, attuale
presidente di Confindustria Digitale, o salta l'accordo.
E' lo stesso Parisi a smentire pero' questa ipotesi con una
nota: "e' del tutto priva di fondamento la notizia che io sarei
candidato alla vicepresidenza di Confindustria per le relazioni
industriali", scrive. "Tale candidatura non e' mai sussistita ed e'
quindi completamente falso che possa aver mai rappresentato una
condizione di consenso alla formazione della nuova squadra di
presidenza", conclude il comunicato di smentita.
Ad un mese circa dalla designazione di Squinzi, ancora una volta
si andra' alla conta dei voti in Giunta e i 186 membri saranno
chiamati ad esprimere, a scrutinio segreto, il proprio gradimento
sul programma e sulla squadra di Squinzi. dar/liv
daria.contrada@mfdowjones.it