Con la crisi globale al suo apice, tutti i nodi di un
territorio, quello torinese, che per oltre un secolo ha legato i
suoi destini a quelli dell'industria sembrano essere venuti a
galla. Paradossalmente pero', scrive Milano Finanza, il caso piu'
evidente, quello della Fiat, e' il pi-- comprensibile e da un certo
punto di vista il meno preoccupante. Il periodo nero che sta
attraversando il Lingotto dipende infatti da una crisi del settore
auto che e' globale. Il vero problema, spiegano all'Unione
industriale di Torino (Uit), e' che al di la' di Fiat vi e' un
numero di situazioni critiche nel capoluogo sabaudo che non
lasciano ben sperare per il futuro.
Non S un caso che l'indice di fiducia tra gli imprenditori
locali, che la Uit calcola trimestralmente tra i suoi iscritti,
abbia toccato il minimo storico nel primo trimestre 2009 dopo quasi
35 anni di rilevamenti. E a conferma della sfiducia che si respira
in citta' vi sono almeno altro due dati che sono allarmanti: il
primo riguarda il numero delle iscrizioni al Tribunale di Torino
(indice significativo per il numero di accensioni di mutui), che e'
calato di oltre il 27% nel 2008 a/a. Il secondo concerne invece il
numero di compravendite immobiliari a Torino negli ultimi sei mesi,
calato di circa il 30% con punte piu' alte nella fascia bassa della
popolazione.
Le crisi ormai pluriennali di Pininfarina e Bertone e la
chiusura dello stabilimento di None della Indesit sono soltanto
alcuni degli esempi del periodo negativo che sta vivendo la citta',
cosi' come il travaglio che sta attraversando Seat P.G. Meno noto
al di fuori dei confini cittadini e' l'abbandono da parte di
Motorola del centro ricerche nei pressi dell'ex villaggio olimpico.
Fortuna vuole che sia intervenuta Reply a rilevare l'intero
impianto. Ancora meno nota alle cronache nazionali e' la chiusura
dello stabilimento Olimpias del gruppo Benetton a Piobesi Torinese,
che ha portato alla mobilita' per tutti i 150 dipendenti. E anche
un gruppo come Azimut Benetti, che ha vissuto stagioni di grande
crescita negli ultimi anni, sta sentendo la recessione per una
riduzione consistente degli ordinativi, tanto che ha dovuto
chiudere il sito di Avigliana.
Lo smarrimento, per*, non e' solo industriale e tecnico,
riguarda anche punti di riferimento storici. Alla morte dei
fratelli Agnelli, ricorda Milano Finanza, si e' aggiunto
recentemente l'abbandono dall'attivita' operativa di Carlo De
Benedetti, l'altra figura di spicco dell'imprenditoria sabauda.
Inoltre i manager di punta della citta' - dal presidente del
consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo, Enrico Salza, al
presidente onorario della nascitura Exor, Gianluigi Gabetti, dal
numero uno della Compagnia di San Paolo, Angelo Benessia, all'ex
top manager Fiat e vice presidente di Confindustria, Carlo Callieri
- hanno tutti un'eta' avanzata, mentre figure locali appartenenti
alla fascia dei 40enni faticano a emergere.
Sullo sfondo poi rimane anche la questione della torinesit...
delle banche. Una questione che, sebbene sia stata ormai digerita,
crea comunque un senso di smarrimento. I due storici istituti di
credito cittadini - Cassa di Rispamio di Torino e il Sanpaolo -
fanno ormai parte rispettivamente di Unicredit e Intesa Sanpaolo,
rappresentandone azionisti molto importanti attraverso le due
fondazioni. Anche tenendo conto di questo, nel capoluogo sabaudo si
sta ora molto attenti a processi di aggregazioni che coinvolgano
istituzioni di altre citta'. E' il caso della fusione tra l'Atm e
la omologa torinese Gtt. Questa settimana si sono infatti viste le
frenate all'operazione da parte del Pd torinese, che giudica i
termini dell'accordo troppo penalizzanti per il versante
piemontese. Una situazione simile e' quella che sta rallentando la
fusione tra Iride (l'utility sorta dalla fusione tra Aem Torino e
Amga Genova) con l'emiliana Enia, ma il caso forse piu' eclatante
di questo momento di empasse riguarda una storica e
prestigiosissima istituzione cittadina: il Torino calcio. L'affaire
Ciuccariello, il carneade comparso improvvisamente per comprare la
squadra granata da Urbano Cairo, non e' stato degno della storia
della squadra scomparsa a Superga. red/pl