"Quando mi divenne chiaro che il piano che mi concerneva vedeva lei e suo marito Serge De Pahlen quali protagonisti e mandanti, capii che la mia situazione era senza uscita. Fu allora (dicembre 2007) che decisi di rivolgermi ad un eminente collega del foro di Ginevra perche' mi assistesse e diedi incarico a Marc Bonnant di darmi una mano".

Lo spiega Emanuele Gamna, ex partner dello studio Chiomenti, in una lunga intervista a Il Giornale, aggiungendo che "cio' che oggi mi appare evidente e' che Margherita e suo marito Serge, fin dal 2004, pensarono di utilizzare la mia fragilita' fiscale per ottenere futuri benefici".

"Nell'autunno del 2007 -prosegue Gamna- Margherita e suo marito mi ricattarono apertamente e di persona e mi dichiararono la piena condivisione del piano messo a punto dai loro avvocati". La difesa di Margherita "nella causa di Torino non disponeva di prove concrete e univoche che inchiodassero Gabetti e Grande Stevens". L'avvocato aggiunge inoltre che "mi fu chiaro che io avevo per loro un ruolo essenziale per ottenere vittoria nella causa di Torino". red/vz

 
 
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