La mission che gli ha affidato Generali era da far tremare i
polsi: rilanciare il progetto CityLife, inceppato sotto il profilo
dei tempi di realizzazione e vendita e danneggiato nell'immagine, e
portarlo a termine nel più breve tempo possibile.
Un'ombra dal punto di vista reputazionale che il Leone di
Trieste, scrive Milano Finanza, dallo scorso anno azionista unico
del progetto, non poteva certo tollerare, specie mentre il progetto
concorrente, Porta Nuova, andava di corsa fino a rappresentare, di
fatto, il volto della Milano degli anni Duemila.
A due mesi dalla nomina ufficiale Armando Borghi,
neoamministratore delegato della società del più famoso progetto di
sviluppo immobiliare in Italia, ha già rimesso in moto la macchina,
forte dell'esperienza maturata col rilancio di Gabetti, altro
protagonista storico del mattone tricolore, e puntando su nuove
iniziative e qualche accorgimento.
La prima cosa che l'a.d. ha fatto una volta arrivato a CityLife
è stato "mostrare tutto il lavoro che era stato già svolto. Molti
degli edifici residenziali erano di fatto terminati, e così altre
opere. Si trattava solo di rifinire, togliere transenne e
recinzioni e ultimare quanto in dirittura d'arrivo: a giorni verrà
per esempio inaugurata la fontana delle Quattro Stagioni in Piazza
Giulio Cesare, mentre entro fine mese il parco intorno verrà
ulteriormente esteso".
"Sono stati venduti molti appartamenti in fase di avvio del
progetto, poi con l'acuirsi della crisi il processo si è bloccato.
In ogni caso, delle 520 abitazioni realizzate ne sono già state
vendute oltre la metà, e senza grande battage pubblicitario né
tantomeno sconti sul prezzo: la richiesta resta tra 7 e 11 mila
euro al metro quadrato anche perché aggiustamenti dell'ultima ora
non sarebbero seri nei confronti di chi ha già acquistato", spiega
Borghi, aggiungendo che "ho invece rivisto la strategia
commerciale, ora suddivisa in tre canali. Intanto ho riportato
all'interno di CityLife l'attività di vendita nei confronti degli
acquirenti locali, provenienti cioè da Milano e dintorni. Del resto
d'Italia si occuperà invece Gabetti, che dispone appunto di una
rete di agenzia nel settore di pregio a livello nazionale, mentre
sto ancora selezionando un broker internazionale che segua i
mercati esteri, un target estremamente importante: CityLife è stata
progettata da tre archistar di fama internazionale, icone
dell'architettura conosciute in tutto il mondo. Sono molti quindi i
potenziali acquirenti anche al di fuori dei confini nazionali".
red/als