Nexi: aumentano i pretendenti (MF)
07 Novembre 2023 - 8:55AM
MF Dow Jones (Italian)
ROMA (MF-NW)--Il dossier Nexi circola con insistenza tra i
grandi investitori internazionali. Secondo quanto risulta a
MF-Milano Finanza, negli ultimi giorni il gruppo di pagamenti
guidato da Paolo Bertoluzzo sarebbe finito nel radar di due fondi
nordamericani. Si tratta del fondo pensione canadese Canada Pension
Plan (570 miliardi di dollari di attivi netti investiti sia in
azioni che in titoli a reddito fisso) e del private equity
statunitense Francisco Partners (attivi per 41,9 miliardi di
dollari).
I nomi dei due investitori, circolati negli ultimi giorni in
diverse banche d'affari, vanno ad aggiungersi a quelli su cui si
specula ormai da qualche settimana. Tra gli altri sarebbero in
pista il private equity inglese Cvc, il canadese Brookfield e gli
statunitensi Blackstone e Silver Lake. Che il dossier sia caldo è
testimoniato anche da un altro elemento: sempre secondo quanto
ricostruito da MF-Milano Finanza, due grandi banche di Wall Street
sono in contatto con alcuni dei potenziali offerenti e stanno
predisponendo il financing dell'operazione. Si tratterebbe di
Goldman Sachs e di Citi.
La forte attenzione per Nexi deriva dalla caduta del titolo, che
nell'ultimo anno ha perso il 28,11% del valore in borsa
attestandosi agli attuali 5,95 euro. Sulla performance hanno pesato
ragioni sia settoriali che specifiche. Da un lato, considerato
l'alto livello di leva di molti operatori, l'aumento dei tassi ha
fatto precipitare le valutazioni, che non si sono più riprese dallo
scorso anno. Dall'altro lato, per Nexi criticità aggiuntive sono
arrivate da alcuni segnali di debolezza della divisione merchant
(cresciuta meno delle attese nel primo semestre) e soprattutto dal
debito. Se una leva elevata è un tratto distintivo del paytech,
specie in presenza di private equity, nel caso di Nexi alla fine di
giugno il multiplo debito finanziario netto-ebitda si attestava a
3,2 volte per un'esposizione netta di 5,4 miliardi. Il management
sta cercando di ridurre il fardello, come dimostra il trend degli
ultimi trimestri, ma per il mercato si tratta di un aspetto critico
da monitorare. Nelle ultime settimane un ulteriore elemento di
instabilità è stato il profit warning del concorrente francese
Worldline, che in una seduta è ha bruciato il 60% della
capitalizzazione.Vero è che i rumors su un possibile take-over
hanno ridato smalto alle azioni Nexi, che nelle ultime sedute hanno
progressivamente recuperato terreno.
Quali scenari si delineano per il gruppo milanese di pagamenti?
I corteggiatori potrebbero uscire allo scoperto singolarmente
oppure in cordate per unire le forze e aumentare la potenza di
fuoco, proprio come era accaduto nel 2015 per l'assalto all'ex
Icbpi. Molto comunque dipenderà dalle mosse dei soci, con i quali
diversi pretendenti avrebbero già cercato una sponda. I fondi
entrati nel 2015, cioè Advent, Bain e Clessidra, si sono fortemente
diluiti con l'ipo del 2019 (avvenuta a 9 euro) ma hanno ancora in
mano il 9,42% attraverso la holding Mercury. Al loro fianco c'è
Hellman & Friedman, che ha rilevato il 19,92% nel 2020 con il
conferimento di Nets, quando il titolo valeva 15 euro. Un
ruolo-chiave nei futuri assetti proprietari di Nexi lo potrebbe
comunque giocare soprattutto Cdp (secondo azionista con il 13,6%),
con cui, come riportato la scorsa settimana da MF-Milano Finanza,
Brooksfield punterebbe a imbastire un dialogo.
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