Rnc: c'è aria di Opa (Mi.Fi.)
16 Janvier 2023 - 9:12AM
MF Dow Jones (Italian)
Meno di mezzo secolo di vita e sono già sulla via
dell'estinzione. Le azioni di risparmio sono nate con la legge 216
del 7 giugno 1974. Convertibili in capitale ordinario o non
convertibili, sono prive del diritto di voto nelle assemblee a
fronte, però, di maggiori privilegi patrimoniali in sede di
ripartizione degli utili. Per anni il dividendo delle azioni di
risparmio «maggiorato» rispetto a quello delle ordinarie ha fatto
gola a molti cassettisti.
Ma da tempo, scrive Milano Finanza, vanno perdendo attrattività
«a fronte di un mondo finanziario in cui le aziende forniscono
obiettivi chiari in termini di politiche di remunerazione dei soci,
mediante dividendi e buyback», spiega Edoardo Fusco Femiano,
fondatore di Dld Capital Scf. A questo si aggiunge la diffusione
sempre maggiore degli interim dividend, un modo per le aziende di
fidelizzare ulteriormente gli investitori, distribuendo dividendi
in diversi momenti dell'anno. Ciò detto, «le azioni di risparmio
hanno un senso per quelle società che hanno la necessità di
mantenere elevati i livelli di remunerazione per gli azionisti,
rafforzando l'idea di offrire titoli con caratteristiche bond-like,
ossia con rendimenti alti e stabili nel tempo. Il problema è che
mantenere un certo livello di liquidità su questi titoli è
piuttosto complesso e oneroso per le società quotate». Ad esempio,
nota Fusco, le azioni di risparmio di Saipem sono illiquide ed è
evidente come i riflessi di quanto accade sui titoli ordinari siano
maggiori su quelli di risparmio. Senza contare, sostiene Paola
Saglietti, analista di Banca Akros, che con l'emergere delle
tematiche Esg le azioni di risparmio sono poco apprezzate in
termini di governance, «meglio le ordinarie che offrono una maggior
trasparenza».
Tra una conversione e l'altra (le ultime tutte nel 2021: Buzzi
Unicem, Borgosesia e Banco Desio) e alcuni fallimenti (nel 2004
Saes Getters, nel 2015 Tim con il valore di conversione ritenuto
insufficiente dal socio di maggioranza Vivendi e nel 2020 Danieli
nonostante un premio di quasi il 20%), il 2023 potrebbe riservare
qualche sorpresa positiva per questa categoria di titoli. Qualche
voce di conversione già si rincorre nei corridoi di Piazza Affari.
La cessione da parte di Saes Getters del business del Nitinol alla
statunitense Resonetics e la maxi plusvalenza ottenuta: 719,6
milioni di euro lordi (584,6 milioni netti) contro una
capitalizzazione di mercato di 656 milioni lasciano il gruppo con
una potenza di fuoco notevole (oltre alla cassa di 50-60 milioni
che Banca Akros si aspetta per fine 2022) che verrà utilizzata per
operazioni di M&A, «ma anche, ipotizziamo, per ottimizzare la
struttura finanziaria, come ad esempio distribuire un dividendo
straordinario e/o convertire le azioni di risparmio, su cui abbiamo
un target price a 32,7 euro (+31,8% di upside sul prezzo attuale,
ndr), calcolato considerando uno sconto sul target price delle
ordinarie», precisa l'analista di Banca Akros. Anche Equita, dopo
l'uscita dai purificatori di gas nel 2018 e dalle Sma mediche ora,
vede un ulteriore margine di apprezzamento per Saes Getters: il
prezzo obiettivo della rnc è stato alzato da 22 a 30 euro (da 32 a
40 quello dell'ordinaria, da 35 a 39 euro l'upgrade di
Intermonte).
Comunque, un portavoce di Saes Getters ha voluto chiarire che
«allo stato attuale la società non ha ancora deciso alcun utilizzo
specifico dei proventi che deriveranno dalla dismissione delle due
società controllate statunitensi. La priorità è lo sviluppo del
business corrente che rimane, sia mediante un piano industriale di
crescita organica, sia valutando eventuali opportunità di crescita
per linee esterne». Priorità, dunque, all'M&A, per ora. Anche
Danieli ha voluto precisare che le azioni di risparmio, al netto
delle 3,95 milioni d'azioni proprie detenute dalla società stessa,
«sono quotate sul mercato e, al momento, non ci sono indicazioni in
merito a una possibile conversione», ma anche Danieli chiuderà il
bilancio 2022 con una cassa positiva ed è atteso un dividendo per
entrambe le categorie di azioni. Sulle risparmio Equita ha un
target price a 22 euro (+39% rispetto alla quotazione attuale).
Anche sulla base dello sconto a cui trattano rispetto alle
ordinarie (31% circa), un premio del 10% in caso di conversione è
il minimo da riconoscere.
Probabilmente è su questo che scommette Equita che ha l'azione
Danieli rnc tra le sue top picks 2023. Un ragionamento che vale a
maggior ragione per le Tim rnc, considerando lo sconto, ormai
minimo, tra le due classi (3,7%). Sicuramente è improbabile una
conversione alla pari su base volontaria visto anche il tentativo
naufragato nel 2015: le condizioni di mercato non erano
vantaggiose, in più era stato fissato un tetto al diritto di
recesso e l'operazione è stata bocciata dall'assemblea.
Fonti vicine a Tim riferiscono a Milano Finanza che la
conversione delle rnc in ordinarie «è un tema a cui il management
guarda, anche perché questa categoria è uno strumento ormai
superato. Quindi, se ci saranno le giuste condizioni di mercato, il
management la valuterà». Discorso diverso per Edison. Le azioni
ordinarie della società sono state delistate a settembre 2012. La
conversione delle risparmio in ordinarie è prevista, secondo
statuto societario, qualora alle rnc non venga assegnato un
dividendo per 5 esercizi consecutivi. In tal caso l'azionista di
risparmio può scegliere di convertirle alla pari in ordinarie solo
tra il 1° gennaio e il 31 marzo del sesto esercizio, ma
significherebbe entrare in possesso di un titolo non trattato sul
mercato italiano. Quindi, un'operazione market friendly deve
passare per un'opa.
alu
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1608:56 gen 2023
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January 16, 2023 02:57 ET (07:57 GMT)
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