Chiusura in calo per piazza Affari e le altre borse europee appesantite dai cali dei titoli industriali e del lusso.

Hanno sostanzialmente tenuto invece le banche in una giornata che ha visto lo spread Btp/Bund scendere a quota 295 punti. I listini mondiali hanno risentito sia delle preoccupazioni circa la crescita globale e sia dell'andamento dei Treasury.

In dettaglio, nell'aggiornamento di Ottobre del World Economic Outlook, l'Fmi ha rivisto al ribasso le proiezioni per il 2018 e il 2019, indicando come motivi principali le tensioni commerciali e l'instabilitá sui mercati emergenti.

Da segnalare per quanto riguarda il nostro Paese le parole del ministro Tria dopo la bocciatura da parte dell'Ufficio parlamentare di Bilancio, che non ha validato la previsione sul Pil del 2019.

"A seguito della mancata validazione del quadro macroeconomico

programmatico della Nota di aggiornamento al Def da parte dell'Ufficio

parlamentare di bilancio sono di nuovo in questa Commissione a illustrare

i motivi per cui il Governo ritiene opportuno confermare le previsioni

contenute nella Nadef", ha dichiarato ministro all'inizio della

nuova audizione presso le Commissioni Bilancio di Camera e Senato sulla

nota di aggiornamento al Def, segnalando poi che "la salita dei rendimenti sui titoli di Stato negli ultimi giorni desta certamente preoccupazione, ma ribadisco che si tratta di una reazione eccessiva e non giustificata dai fondamentali dell'economia e della finanza pubblica italiana".

P.Affari in questo scenario ha ceduto l'1,71%. Male anche Wall Street con Dow Jones e Nasdaq che perdono oltre un punto e mezzo percentuale.

A Milano vendite quindi sui titoli industriali: Fca -5,55%,

Brembo -5,86%, Pirelli -5,98%.

Giú pure il lusso con Moncler che ha ceduto il 10,85% in un settore in

negativo in tutta Europa dopo che Morgan Stanley in un report dal titolo

"Non piú di moda" ha ridotto il giudizio sul settore europeo ad

underweight da in line. Luxottica -3,76%, S.Ferragamo -4,24%, Ferrari -8,14%.

Male anche Stm (-5,77%) in un settore dei tecnologici particolarmente penalizzato, mentre hanno sostanzialmente resistito alle vendite le banche.

In ordine sparso infatti i nostri istituti di credito: Banco Bpm -0,45%, Bper +2,18%, Mediobanca -0,83% Intesa Sanpaolo +0,53%, Unicredit +0,33%, Ubi B. -1,01%, B.Carige -5,77%, B.Mps -2,2%.

Nel resto del listino hanno brillato invece Stefanel (+9,27%), Mondo Tv (+8,12%) e Tesmec (+4,67%). Bene anche SG Company (+4,51%).

fus

 

(END) Dow Jones Newswires

October 10, 2018 11:45 ET (15:45 GMT)

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