L a procura di Torino riporta alla sbarra Exor e i suoi uomini di punta Gianluigi Gabetti, Franzo Grande Stevens e Virgilio Marrone, assolti lo scorso 21 dicembre dall'accusa di aggiotaggio in relazione all'equity swap che nel 2005 consenti' alla finanziaria della famiglia Agnelli di restare al 30% di Fiat al momento della conversione del prestito "convertendo" in azioni del Lingotto.

Ma, scrive MF, la procura guidata da Giancarlo Caselli e il pm titolare dell'inchiesta, Giancarlo Avenati Bassi, lo fanno scegliendo la strada del ricorso diretto in Cassazione, "saltando" l'appello. Anche la Consob, che era parte civile, si e' accodata alla procura con un analogo ricorso. Fonti dell'authority spiegano che e' stata una scelta per non ostacolare la procura, che voleva seguire questa strada: il ricorso diretto in Cassazione richiede il consenso di tutte le parti che hanno diritto a presentare appello. Il ricorso diretto e' una via poco esperita, specialmente nei procedimenti per reati finanziari. La procura intende perseguirla perche' vuole chiarezza giurisprudenziale sul reato di aggiotaggio informativo red/lab

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