Il Ftse Mib ha terminato le contrattazioni in rialzo dello 0,38% a 19.411 punti. Acquisti anche sull'Ibex (+0,69%), sul Dax (+0,39%) e sul Cac-40 +(0,55%), mentre il Ftse 100 ha ceduto lo 0,09%.

Gli investitori hanno mantenuto un atteggiamento cauto cercando di capire gli sviluppi futuri dei mercati, considerando che l'indice Pmi manifatturiero Hsbc cinese definitivo ha registrato a gennaio un calo a 49,5 punti dai 50,5 punti del dato definitivo di dicembre e che la Federal Reserve ha incrementato il tapering, portando l'acquisto mensile di asset a 65 mld usd al mese.

Proprio la cautela presente sui mercati ha portato gli investitori ad acquistare titoli di Stato italiani, che sono considerati interessanti dal punto di vista del rischio/rendimento rispetto a quelli dei Paesi Emergenti che si ritrovano ad affrontare non pochi problemi sul fronte delle valute. Le emissioni hanno quindi visto nel complesso ottimi risultati sia dal punto di vista dei rendimenti, che sono diminuiti, che da quello della domanda, che e' stata molto elevata. Nel dettaglio, il Tesoro italiano ha collocato 4 mld euro di Btp a 5 anni con rendimento in calo al 2,43%, sui minimi dall'introduzione dell'euro, 3 mld di Btp a 10 anni al 3,81%, in calo dal 4,11% del 30 dicembre, e 1,46 mld circa di CCteu con scadenza a novembre 2018 all'1,79% dal 2,11% del 13 novembre 2013.

Nel pomeriggio sono stati poi pubblicati i dati americani, che non hanno avuto un particolare impatto sulle Borse. Nello specifico, il Pil definitivo del 4* trimestre ha segnato un +3,2%, in linea con il consenso, mentre le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione si sono attestate a 348.000 unita', rispetto alle 330.000 unita' attese dal consenso. L'indice "pending home sale" di dicembre e' poi sceso dell'8,7% a livello mensile e dell'8,8% su base tendenziale attestandosi a 92,4 punti.

A piazza Affari, il miglior titolo del Ftse Mib e' stato Stm (+4,46% a 6,095 euro), che ha accelerato al rialzo dopo aver superato i 6 euro e ha toccato il nuovo massimo dell'anno a quota 6,105 euro.

Tra i bancari brilla invece B.Popolare con un +4,1% a 1,269 euro. Il titolo ha effettuato un rimbalzo dopo i cali dell'ultimo periodo. Sempre tra le banche, hanno terminato la seduta in territorio positivo anche Ubi B. (+2,16%), Mediobanca (+1,56%), B.Mps (+0,72%) e Intesa Sanpaolo (+0,31%). In calo invece B.P.Milano (-0,2%), Unicredit (-0,71%) e B.P.E.Romagna (-1,06%).

Fiat (+2,97% a 7,45 euro) ha segnato un'ottima performance dopo i cali di ieri causati da conti trimestrali che hanno deluso il mercato. Nonostante questo, gli investitori continuano a scommettere sul titolo e alcuni analisti trovano diverse motivazioni per aumentare il target price sull'azione. Mediobanca Securities, ad esempio, ha alzato il prezzo obiettivo a 7,5 euro da 5,3 euro (neutral), Equita Sim a 8,8 euro da 7,9 euro (buy) e Commerzbank a 6,3 euro da 5 euro (hold).

Acquisti su Tenaris (+2,74% a 16,48 euro) che ha ricevuto un upgrade da Fidentiis a buy da hold, con range di valutazione che e' aumentato da 17-18 euro a 19-20 euro.

In luce Telecom I. (+1,46% a 0,832 euro) che ha beneficiato da un lato dell'interesse di Sawiris per il gruppo e dall'altro dell'aumento di target price a 1,05 euro da 0,87 euro ricevuto da Goldman Sachs che ha confermato l'azione nella propria Conviction List Buy.

In lieve rialzo Prysmian (+0,39% a 18,12 euro). Secondo gli esperti di Equita Sim il gruppo presenta una struttura finanziaria solida e una forte generazione di cassa. Per gli analisti questo lascia spazio all'M&A della societa'.

In rosso Tod'S (-8,08% a 101,2 euro) che ha ricevuto una serie di tagli di target price dopo i dati sulle vendite del 4* trimestre 2013 e su Pirelli & C. (-6,96% a 12,03 euro). Il titolo e' stato venduto a causa della smentita relativa alle indiscrezioni di stampa in base alle quali il private equity di Goldman Sachs e il presidente e a.d. di Pirelli & C., Marco Tronchetti Provera, avrebbero voluto fare un'offerta per il 100% della societa' con l'obiettivo di delistarla.

Cnh Industrial (-3,41% a 7,94 euro) ha accelerato al ribasso dopo la pubblicazione dei conti 2013 e della guidance sul 2014. A detta di alcuni esperti gli investitori non hanno apprezzato le previsioni sul 2014 e in particolare quelle relative al debito netto.

In calo anche Salvatore Ferragamo (-1,65% a 22,03 euro) che ha pubblicato a mercati chiusi il dato sulle vendite preliminari 2013 che hanno visto un aumento del 9% a/a e si sono attestate a 1,25 mld euro.

Sul resto del listino si segnalano T.I.Media (+3,5%) e L'Espresso (+0,43%). Secondo indiscrezioni di stampa sara' creata a breve la joint venture fra Telecom Italia Media e L'Espresso che andra' a gestire i 5 multiplex delle due societa'.

In perdita Gabetti (-1,1%), mentre Indesit ha guadagnato l'1,72%. Andrea Merloni si e' dimesso dalla presidenza di Fineldo, la holding della famiglia Merloni che controlla il 41% di Indesit. Gli analisti di Banca Imi credono che la famiglia stia prendendo in considerazione la possibilita' di cedere la societa'. sda

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