MILANO (MF-NW)--La tecnologia sta lentamente avanzando in modo da rendere più verde l'industria della plastica. La cattura e lo stoccaggio del carbonio (Ccs) e il riciclaggio sono attualmente i modi più convenienti per dimezzare le emissioni. Il riscaldamento tramite elettricità verde o idrogeno verde potrebbe ridurre le emissioni fino al 75%, ma costa molto di più.

Dagli imballaggi alimentari fino agli strumenti medici come le siringhe, la plastica è un materiale vitale nella nostra vita quotidiana, si legge nel report di Ing 'How the plastics industry can go green and

at what cost'. Questo materiale presenta però notevoli inconvenienti: è basato su combustibili fossili, è difficile da riciclare e si degrada con difficoltà una volta finito nell'ambiente. Inoltre, la plastica costa poco e la domanda è in crescita, quindi è probabile che il suo impatto sul clima aumenti. La buona notizia è che la tecnologia si sta sviluppando a tal punto che possiamo immaginare un mondo in cui la produzione di plastica potrebbe essere vista sotto una luce completamente nuova ed ecologica.

Tra i modi per limitare l'impatto sulla CO2 delle plastiche di origine fossile, c'è la cattura e lo stoccaggio delle emissioni di carbonio derivanti dalla produzione di plastica, l'utilizzo di plastica riciclata e il cambiamento della fonte di energia dal gas all'elettricità verde o all'idrogeno verde. A dire il vero, questa sarà un'evoluzione piuttosto che una rivoluzione poiché la plastica rimarrà di origine fossile ma si tratta di un inizio importante.

Rendere più ecologica la plastica, originata dal petrolio e dal gas ha un costo. In Europa nordoccidentale la cattura e lo stoccaggio della CO2 è attualmente la tecnologia più conveniente per ridurre le emissioni. In questo modo l'impronta di carbonio della plastica viene ridotta fino al 60%. Il maggiore impatto positivo sul clima deriva dall'ecologizzazione delle grandi quantità di energia necessaria nella produzione di plastica. Il riscaldamento elettrico con energia rinnovabile o il riscaldamento con idrogeno verde possono ridurre le emissioni fino al 75% e portare l'industria su un percorso vicino allo zero netto. Ma queste tecnologie sono meno mature, più costose e di conseguenza potrebbero aumentare il costo della plastica fino al 50%. La transizione verso un'economia circolare può ridurre l'impronta di carbonio della plastica attraverso il riciclo fino al 45% con un aumento dei costi dal +10% al +15%. Ma questo è un risultato meno stabile in quanto dipende da tante ipotesi e pratiche del settore che sono discutibili.

Quella della cattura e dello stoccaggio della CO2 (Ccs) è una tecnologia facilmente disponibile ed economicamente vantaggiosa nella lotta contro il riscaldamento globale. La Ccs non è stata ancora applicata molto nella produzione della plastica, poiché non è obbligatoria, e il carbonio spesso non ha ancora un prezzo sufficiente in tutto il mondo. Il prezzo europeo del carbonio, pari a circa 85 euro per tonnellata di CO2 ha raggiunto questi livelli solo a partire dal 2022 ed è troppo presto perché la capacità della Ccs cresca: ci vogliono anni prima che i progetti Ccs siano completati. Le emissioni di CO2, spiega Ing, sarebbero ridotte dal 50% al 60% se la Ccs fosse applicata alle tecnologie attuali o diventasse 'business as usual' per la produzione di plastica. Ed è la tecnologia più economica disponibile ma nonostante questi dati impressionanti, la Ccs è oggetto di un intenso dibattito.

I pragmatici sostengono che la Ccs garantisca una riduzione piuttosto sostanziale che può essere implementata in modo relativamente semplice una volta che l'infrastruttura per il trasporto e lo stoccaggio della CO2 diventa operativa. Sostengono l'idea che il clima trae vantaggio da ogni tonnellata di carbonio che non entra nell'atmosfera. Gli idealisti sostengono che la Ccs, invece, non apporta il 'vero cambiamento' di cui c'è così urgente bisogno e mantiene in vita un'industria fortemente dipendente dai combustibili fossili. Secondo loro, ciò che conta è come si realizza la riduzione delle emissioni.

Come economisti, spiega Ing, sottolineiamo che la Ccs è una tecnologia che potrebbe ridurre sostanzialmente le emissioni in modo relativamente semplice, rapido ed economico. Può essere un primo passo verso una riprogettazione completa dei complessi processi petrolchimici che compongono la produzione della plastica. Nel frattempo, le tecnologie che apportano cambiamenti più radicali potrebbero maturare e diventare più facilmente disponibili.

Attualmente, la plastica usata viene per lo più incenerita o smaltita in discarica in tutto il mondo. Anche in Europa, il continente più incline alla transizione verso un'economia circolare, secondo Nova Institute, solo l'8% della plastica viene riciclata. Si tratta di una cifra molto bassa, dato che la produzione di plastica vergine è ad alta intensità di carbonio e che i rifiuti di plastica sono molto inquinanti per l'ambiente. Molti concordano sul fatto che i tassi di riciclaggio debbano aumentare. Tuttavia, l'impatto sul carbonio della plastica riciclata non è semplice. Il riciclo della plastica è un processo che genera di per sé emissioni di CO2.

La questione fondamentale nel riciclo della plastica è se attribuire o meno un contenuto negativo di carbonio alle emissioni evitate. Se lo si fa, il riciclaggio della plastica diventa una compensazione delle emissioni di carbonio. La materia prima riciclata conta per le emissioni negative mentre il processo di riciclaggio stesso presenta emissioni di ambito 1 e 2. L'impatto netto delle emissioni Scope 1 e 2 e della compensazione delle emissioni di carbonio (Scope 4) è molto dibattuto, ma più spesso semplicemente non viene menzionato o, nella peggiore delle ipotesi, non è specificato.

Sfortunatamente, non esiste una regola politica o una pratica comune che tratti le emissioni Scope 4 allo stesso modo. Ecco perché si vede un ampio spettro di potenziali connessi alle riduzione delle emissioni per quel che riguarda il riciclaggio della plastica. Ciò non costituirebbe un grosso problema se la plastica riciclata producesse comunque emissioni inferiori rispetto alla plastica vergine. Il problema è che le emissioni Scope 1 e 2 derivanti dal riciclo della plastica possono superare le emissioni derivanti dalla produzione di plastica vergine. In altre parole, il riciclo a volte necessita di una compensazione delle emissioni di carbonio per battere la produzione di plastica vergine.

Se alla plastica riciclata non vengono applicati crediti per evitare l'esaurimento delle risorse, l'inquinamento, l'incenerimento e/o la produzione vergine, l'impronta di CO2 del riciclo della plastica può essere molto peggiore rispetto alla produzione vergine. Il diavolo è sicuramente nei dettagli quando si parla di riciclaggio della plastica.

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November 08, 2023 12:13 ET (17:13 GMT)

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