"Dal suo insediamento, il governo Monti ha dato molti segnali
confortanti nello sforzo di riformare il sistema economico
italiano, ma il provvedimento presentato ieri disattende questo
spirito e delude profondamente le aspettative del mondo delle
imprese".
Lo afferma in una nota il patron di Brembo, Alberto Bombassei,
sottolineando come questa lunga trattativa politica e sindacale
rappresenti probabilmente "un punto di equilibrio tra le forze in
campo, anche se non ha prodotto una riforma in grado di aumentare
la propensione ad assumere e a generare lavoro stabile e meno
precario. Il provvedimento che andra' in Parlamento, invece,
irrigidisce le opportunita' di ingresso nel mondo del lavoro e ne
aumenta il costo, oltre a non eliminare l'anomalia dell'articolo
18".
Secondo Bombassei, costo del lavoro e disoccupazione giovanile
sono destinati ad aumentare, alimentati, oltre che dalle resistenze
intorno all'articolo 18, anche dagli "effetti della riforma delle
pensioni, che allungano la permanenza al lavoro delle persone piu'
anziane".
"Dobbiamo chiederci se abbiamo fatto tutto il possibile per
scongiurare un esito cosi' negativo", si interroga l'attuale vice
presidente di Confindustria. "Coloro che, dal mondo delle imprese,
hanno continuato ad affermare che l'articolo 18 non e' un problema
e che nelle loro aziende non e' stato mai ridotto il personale e
non sono stati mai registrati esuberi (ossia il suo antagonista
alla Presidenza di Confindustria, Giorgio Squinzi, ndr), credo
abbiano la responsabilita' di aver contribuito a creare confusione
e incertezza. Molte aziende italiane stanno soffrendo situazioni
critiche e dovranno affrontare problemi occupazionali. Negare
l'esistenza di questi problemi non e' il modo migliore di
rappresentarle". com/ofb