Giorgio Squinzi, presidente designato di Confindustria, ha presentato oggi la sua squadra. Il via libera in Giunta c'e' stato con 102 voti favorevoli, 22 astenuti, 21 contrari su un totale di 150 presenti. Una vittoria su tutta la linea quella di Squinzi che ha inserito nella sua squadra solo esponenti della sua linea.

Alla Ricerca e Innovazione la vice presidenza e' andata a Diana Bracco, la cui preferenza per Squinzi si paleso' nell'intervista al Corriere della Sera del 9 febbraio: "E' ascoltatissimo a Bruxelles e Confindustria deve svolgere un ruolo sempre piu' forte in Europa. Nessuno si puo' piu' chiudere negli stretti confini nazionali".

Aurelio Regina sara' il vice presidente con delega alla Sviluppo Economico. Confindustria Lazio espresse il suo voto favorevole all'amministratore unico di Mapei il 14 febbraio proprio nella sede del sindacato delle imprese, a margine dell'incontro con i tre saggi incaricati di sondare la base: "Unindustria, Confindustria di Latina e il sistema confindustriale del Lazio ha deciso di indicare ai saggi, a stragrande maggioranza, Giorgio Squinzi per la presidenza di Confindustria. Squinzi si e' speso molto in questi anni a livello europeo ed e' un interlocutore rispettato, attento e credibile a livello internazionale".

Il Centro Studi avra' al proprio vertice, come vice presidente dell'assemblea confindustriale, l'a.d. di Enel, Fulvio Conti. Il manager non ha mai effettuato un vero e proprio endorsement a favore di Squinzi, la sua preferenza per l'amministratore unico di Mapei si e' sempre limitata ai rumors. Solo dopo il voto del 22 marzo Conti dichiaro': "Confindustria si puo' compattare su un programma che credo sia simile per entrambi i concorrenti, ha vinto una persona di alto valore".

Dopo il voto di oggi tutti gli esponenti dell'imprenditoria hanno fatto richiami all'unita' di Viale dell'Astronomia, nonostante in Giunta non ci sia stata l'unanimita', a cominciare dal candidato sconfitto, il patron di Brembo, Alberto Bombassei: "Chi ha vinto ha vinto e fara' il presidente. Non c'e' nessuna spaccatura, ma solo due competitor". Anche il presidente di Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, che sosteneva Bombassei, lasciando la Confindustria, ha affermato: "Spero che questa unita' sia forte ed emerga sempre di piu'". Stesso refrain anche per l'a.d. di Ferrovie dello Stato italiane, Mauro Moretti: "I voti sono migliorati in percentuale rispetto alla volta scorsa, questo dimostra che non c'e' una spaccatura, ma diverse idee legittime quando c'e' un momento di difficolta'".

Confindustria riparte quindi da Giorgio Squinzi. Se come ha affermato Bombassei "non c'e' nessuna corrente, ma solo un gruppo di pensiero", saranno soltanto le prossime mosse a dirlo.

adm antonio.dimambro@mfdowjones.it

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