Iren: Dal Fabbro; pronti a nuove acquisizioni, cresceremo in Piemonte e Liguria (Stampa)
03 Novembre 2023 - 8:55AM
MF Dow Jones (Italian)
MILANO (MF-NW)-"Dopo Egea, Iren vuole consolidare il proprio
posizionamento industriale sui territori di riferimento e diventare
leader europeo per l'economia circolare lavorando con i territori e
per i territori". Luca Dal Fabbro, presidente della multiutility
del nord ovest, ha da due giorni portato a casa un risultato che
qualcuno pensava impossibile ma che si riteneva strategico per Iren
e per il Piemonte - l'acquisizione della società cuneese Egea,
strappandola prima ai lombardi di A2A e poi al fondo statunitense
Davidson Kempner - e traccia, in un'intervista a La Stampa, le
traiettorie future guardando a forti sinergie tra territori.
Quella riguardante Egea "è stata una partita lunga, abbiamo
dovuto avere molta pazienza e competenza tecnica. Ma siamo riusciti
a spiegare bene la nostra offerta, che è una proposta industriale,
di sviluppo delle sinergie operative e di ulteriori investimenti
che ha come premesse la salvaguardia dell'occupazione e il dialogo.
Egea fa parte di un piano più ampio di rafforzamento della nostra
presenza nei territori di riferimento. Segna quindi il cambio di
passo sul potenziamento ulteriore, a livello industriale, nelle
aree per noi più importanti, creando un polo del Nord Ovest", ha
detto.
"E' solo l'inizio, avere Egea ci aiuta per rafforzare il nostro
posizionamento in Piemonte e in territori sinergici come Liguria ed
Emilia Romagna, anche con altre acquisizioni. Mentre prima
guardavamo genericamente all'Italia, ora continueremo ad avere uno
sguardo ampio ma concentrandoci di più nelle aree dove abbiamo le
radici. Perdere Egea sarebbe stato un vulnus importante", ha
proseguito Dal Fabbro. Sui progetti di Iren a cavallo con la
Liguria, "ci stiamo lavorando, di più non posso dire. Maggiori
sinergie, però, è il concetto chiave", ha detto.
Per quel che riguarda l'andamento dei prezzi dell'energia per i
prossimi mesi, "le guerre in corso sono molto vicine a noi. Ma il
sistema energetico italiano è resiliente. Questo grazie al lavoro
fatto dalle istituzioni e da multiutility come Iren negli ultimi
due anni.
Abbiamo i giacimenti di gas pieni, e questo è un vantaggio. Per
renderlo ancora più resiliente dobbiamo pensare ad aumentare la
capacità di importazione del gas liquefatto e sviluppare nuova
produzione rinnovabile. A questo proposito stiamo lavorando al
progetto di costruirne un rigassificatore a Gioia Tauro. Un altro
aspetto importante cui stiamo lavorando è la creazione di impianti
per il riciclo e recupero di materie prime critiche perché
potrebbero rappresentare un problema di approvvigionamento per la
nostra industria nel caso di ulteriori tensioni", ha spiegato.
Sulle attività volte al recupero delle materie prime rare Dal
Fabbro ha detto che "abbiamo appena avuto l'autorizzazione per la
costruzione del primo impianto per il recupero idrometallurgico
delle schede Raee ad Arezzo e stiamo avviando, sempre in Toscana,
la costruzione un impianto per il recupero totale dei pannelli
fotovoltaici".
A chi dice che ci sarà un aumento dei costi energetici del 10%
il presidente ha risposto dicendo che "forse" accadrà "nel breve ma
al momento non vediamo ragioni geopolitiche e macroeconomiche che
lo giustifichino. E' ovvio che però non possiamo garantire che non
accadrà. La situazione è stabilizzata ma non risolta. Quindi
occorre proseguire nella diversificazione. Per me è un esempio il
più grande progetto che abbiamo lanciato a Torino di
efficientamento energetico degli edifici pubblici, con la
partnership tra Iren, il Comune e Cdp. Si tratta di un investimento
da 110 milioni per 800 edifici. Il modello Torino è un caso di
successo che va esportato in altre città".
Per quel che riguarda le rinnovabili "stiamo lavorando sullo
sviluppo di maggiori capacità per il fotovoltaico e l'eolico.
Vogliamo crescere anche con finanza esterna, analizziamo la
possibilità di fare partnership con fondi di investimento per
finanziare ulteriore produzione di energia da fonti rinnovabili",
ha spiegato.
Infine, sul futuro delle piccole utility "si va verso il
consolidamento: questo vale per l'energia e varrà molto per
l'acqua. Oggi c'è bisogno di gruppi che abbiano capacità tecniche e
che possano fare investimenti, con una forte solidità economica",
ha concluso Dal Fabbro.
cos
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November 03, 2023 03:40 ET (07:40 GMT)
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