Automotive: Bombassei, morte diesel sarà sconquasso (Mi. Fi.)
05 Mars 2018 - 8:42AM
MF Dow Jones (Italian)
Pochi imprenditori al mondo conoscono il settore automobilistico
globale in maniera approfondita come il presidente di Brembo,
Alberto Bombassei. L'industriale bergamasco ha trasformato
l'impresa di famiglia in un colosso dei sistemi frenanti a livello
mondiale e proprio in questa veste ha da sempre un contatto diretto
con i principali ceo del settore a cominciare dal numero uno di
Daimler, Dieter Zetsche, e dall'a.d. di Fca, Sergio Marchionne. E,
in questa intervista rilasciata a Milano Finanza, illustra la sua
visione.
Domanda. Il tribunale di Lipsia in settimana ha stabilito che
sarà possibile vietare i diesel nei centri storici in Germania.
Secondo Lei cosa significa questa mossa?
Risposta. Ero a Stoccarda alla Daimler in questi giorni e
Zetsche non si è nascosto. A chi gli chiedeva cosa pensasse di
quella sentenza, la sua risposta è sempre stata: «Questo è un
problema». E badi bene mi è sembrato molto più preoccupato del
verdetto della corte di Lipsia piuttosto che dell'entrata a
sorpresa della cinese Geely nel capitale di Daimler , dove ora è
prima azionista. Su questo secondo punto Zetsche era molto
sereno.
D. Da dove nasce la preoccupazione del capo di Daimler ?
R. La sentenza ha segnato il destino del diesel:
progressivamente andrà a morire. Ma questo passaggio dovrà essere
gestito molto bene perché rappresenta uno sconquasso del nostro
modo di vita. Pensi soltanto a un autocarro che non può entrare in
città per scaricare le proprie merci. Bisognerà pensare a una rete
di veicoli elettrici che portano il carico a destinazione. È una
sentenza destinata a rivoluzionare il settore e deve essere gestita
molto bene perché in bilico ci sono molti posti di lavoro. È una
materia che dovrebbe essere regolata a livello europeo, data la
vastità delle parti coinvolte. E invece il Tribunale di Lipsia ha
dato facoltà di legiferare alle singole amministrazioni
cittadine.
D. Come immagina il futuro del settore auto nel medio
termine?
R. Il diesel ha ormai il destino segnato e il futuro sarà sempre
più elettrico. Ma si tratterà di un passaggio graduale. Credo che
per i prossimi 20 anni la tecnologia dominante sarà quella ibrida.
Poi per esempio c'è da tenere in considerazione anche quella a
idrogeno, su cui Toyota sta puntando molto e non credo che lo
facciano per niente.
D. L'elettrico in Italia, però, stenta a decollare.
R. Il nostro Paese non è un caso isolato. La tecnologia dei
veicoli elettrici a oggi rappresenta poco più dell'1% del totale
dei circa 100 milioni di veicoli venduti nel mondo. Credo che
l'obiettivo grande che gli accordi Cop si sono dati è la
decarbonizzazione dell'attività umana. La neutralità tecnologica è
il principio guida della scienza e dell'innovazione e guai a chi
pensa di avere già oggi in tasca la chiave del futuro della
mobilità. Non mi stupisco quindi che l'elettrico stia prendendo
piede lentamente. È un settore ancora molto immaturo e che
necessita di forti investimenti. Chi oggi predica che basterebbe
aggiungere punti di ricarica nelle città per vederlo decollare dice
una grossa ingenuità, forse neppure troppo disinteressata.
D. Lei ha anche un passato in politico, in Scelta Civica. Dopo
il raid di Geely su Daimler la Germania sta pensando di introdurre
norme per evitare manovre all'oscuro del mercato. A suo avviso c'è
la necessità di proteggere le imprese europee?
R. Non possiamo correre una gara di velocità con gli scarponi ai
piedi. Dobbiamo attrezzarci in ogni modo poiché mentre ci guardiamo
l'ombelico nei singoli Stati, Cina e in prospettiva India stanno
prendendo velocità anche con qualche gomitata ai fianchi degli
avversari.
D. In settimana indiscrezioni di stampa hanno riportato di un
possibile interesse di Brembo per Magneti Marelli, la società di
lighting che Fca potrebbe mettere sul mercato. Può fare
chiarezza?
R. Sulla mia scrivania non c'è nessun dossier Magneti Marelli.
Noi non siamo interessati alla controllata del lighting del
Lingotto.
D. Altri rumor hanno indicato invece che ci potrebbe essere un
piano orchestrato dalla Cassa depositi e prestiti (Cdp) per
rilevare la Marelli. A lei risulta qualcosa?
R. Noi abbiamo un rapporto frequente con la Cdp per via delle
nostre attività e le posso assicurare che io non ho sentito nulla
sulla questione Magneti Marelli.
D. Come finirà allora la vicenda Marelli?
R. Ho un ottimo rapporto con Marchionne e quando l'ho sentito un
mese fa mi è sembrato abbastanza sereno sul fatto che il piano
procederà come previsto: ovvero ci sarà lo scorporo e poi la
quotazione. (riproduzione riservata)
red/cce
(END) Dow Jones Newswires
March 05, 2018 02:27 ET (07:27 GMT)
Copyright (c) 2018 MF-Dow Jones News Srl.
Brembo NV (BIT:BRE)
Graphique Historique de l'Action
De Juin 2024 à Juil 2024
Brembo NV (BIT:BRE)
Graphique Historique de l'Action
De Juil 2023 à Juil 2024