I legali di Gianluigi Gabetti e di Franzo Grande Stevens starebbero valutando una richiesta di risarcimento allo Stato italiano per danni patrimoniali e morali subiti nella vicenda Ifil-Exor, pari a circa 20 mln di euro tra spese legali e danni morali.

Lo scrive Il Corriere della Sera dopo che ieri la Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo ha respinto il ricorso dell'Italia contro la condanna subita per aver violato il diritto a un equo processo e quello a non essere giudicati e sanzionati due volte per lo stesso reato nella vicenda Ifil-Exor.

In particolare, è durata quasi 10 anni la battaglia di Gabetti e Grande Stevens nei tribunali italiani ed europei per opporsi alla Consob e alla Procura di Torino che li hanno considerati responsabili di aggiotaggio nella complessa vicenda dell'equity swap Ifil-Exor, l'operazione finanziaria che consentì alla famiglia Agnelli di mantenere il controllo sulla Fiat al momento della conversione del prestito delle banche in azioni.

La sentenza dello Corte europea ordina allo Stato italiano di terminare il processo verso Grande Stevens e Gabetti, in quanto già condannati in via definitiva dalla Consob a 9 milioni di euro di multa, pena afflittava equiparabile a una sanzione penale.

pev

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