Sono 6 i club tricolore nella top 30 mondiale per fatturato. In
testa c'e' la Juventus FC, che col +39% della stagione 2012/2013 si
colloca al 9* posto; seguono il Milan al 10*, l'Inter al 15*, l'As
Roma al 19*, il Napoli e la Lazio S.S. in 28* posizione. In tutto
sono capaci di generare 1,05 mld di euro.
E' quanto emerge da un'analisi a cura di Alessandro Onano di
MoneyFarm sulla 17* edizione del rapporto "Football Money League"
di Deloitte. Dopo aver confrontato le voci di bilancio, e' emerso
come le squadre italiane siano ancora eccessivamente legate alle
entrate derivanti dai diritti Tv e come poca incidenza abbiano nei
loro bilanci le rendite commerciali derivanti dalla vendita del
merchandising (che hanno fatto la fortuna delle squadre spagnole e
tedesche) o i fatturati degli stadi (elemento di forza delle
squadre inglesi).
Il problema degli stadi italiani e' noto, con strutture di
vecchia concezione e, soprattutto, non di proprieta' dei club ma il
piu' delle volte detenuti da enti pubblici (Coni o enti locali) e
dati in concessione alle squadre. Non e' un caso che l'exploit
della Juventus arrivi a seguito alla costruzione del primo vero
stadio di proprieta' in Italia, disegnato e costruito secondo le
logiche del marketing sportivo moderno e che ha permesso ai
Campioni d'Italia di fatturare solo alla voce stadio il 40% in piu'
rispetto al Milan.
Ô su questi presupposti che la priorita' delle nuove proprieta'
di Inter e As Roma (cosi' come di Barbara Berlusconi, recentemente
salita al potere in casa Milan) sia proprio di dotare le proprie
squadre di uno stadio di proprieta'. Se, unitamente al problema
delle infrastrutture, si aggiunge una scarsa capacita' delle
squadre italiane di generare un fatturato commerciale in linea con
i valori dei brand che rappresentano (e che di riflesso penalizza
anche la corretta valorizzazione dei diritti di immagine
all'estero), si spiega facilmente la distanza sempre maggiore con
le grandi d'Europa. com/gug