Ancora perdite su piazza Affari. Il Ftse Mib cede il 2,62% a
16.094 punti continuando a risentire delle minute del Fomc,
dell'aumento dell'incertezza politica e in misura minore dei dati
Ue abbastanza negativi.
L'indice Pmi preliminare composito di febbraio si e' infatti
attestato a 47,3 punti, inferiore rispetto al dato precedente di
gennaio di 48,6 punti e del consenso posto a 49 punti.
Il Ftse Mib e' "decisamente negativo e sottoperforma rispetto
agli altri listini europei" (il Ftse 100 cede l'1,61%, il Cac 40
l'1,91%, il Dax l'1,77% e l'Ibex l'1,76%) "per l'incertezza dovuta
alle elezioni politiche. Questo soprattutto a causa dei titoli
finanziari", ha affermato Fabio De Gaspari di Invest Banca.
Oggi la Spagna ha emesso 1,112 mld di Bonos con scadenza a marzo
2015 al 2,570% e bid-to-cover a 3,69, 548 mln di Bonos a ottobre
2019 al 4,294% e bid-to-cover di 2,54 e 2,568 mld di Bonos a
gennaio 2023 al 5,222% con bid-to-cover a 1,60.
Per i titoli a 2 e 6 anni i rendimenti sono in calo e la domanda
in aumento. Per quelli a 10 anni, pur non essendo direttamente
paragonabili con l'asta precedente del 5 dicembre, i rendimenti e
la domanda sono stati leggermente in calo.
Le aste di oggi sono andate complessivamente bene, anche se non
hanno condizionato l'andamento del principale indice, "sui titoli a
lunga scadenza la minore domanda e' a mio avviso dovuta sempre
all'incertezza causata dal quadro politico italiano", ha spiegato
l'esperto.
Relativamente agli Usa, l'inflazione a gennaio e' rimasta
invariata a livello mensile, mentre nella settimana al 16 febbraio
le richieste di sussidi di disoccupazione si sono attestate a
362.000 unita', dato superiore rispetto alla settimana precedente
(342.000 unita') e rispetto al consenso (360.000 unita').
A detta dell'esperto non c'e' niente di sorprendente nei dati,
che sono stati in linea con le attese. Il mercato infatti si e'
mantenuto pressoche' stabile.
In controtendenza al principale indice, Parmalat guadagna
l'1,26% con il ritorno del tema del dividendo straordinario.
In perdita Pirelli & C. (-2,93%) e Brembo (-2,64%).
Mediobanca Securities ipotizza un merger tra le due societa'.
L'ipotesi e' definita improbabile ma se avvenisse, ci potrebbero
essere sinergie in termini di materiali, ricerca e sviluppo,
struttura dei costi, distribuzione e after market.
Male le banche: Unicredit -4,44%, B.P.E.Romagna -4,05%, Ubi B.
-3,67%, B.P.Milano -3,65%, B.Mps -3,58%, Intesa Sanpaolo -3,2%,
B.Popolare -2,91% e Mediobanca -2,3%. Come segnalano alcuni esperti
gli istituti scontano in misura maggiore le minute del Fomc essendo
molto condizionate dalla liquidita' presente nel sistema. A cio' si
aggiunge uno spread sul decennale Btp/Bund a 288 punti base.
A risentire del differenziale Btp/Bund e' anche Generali Ass.
che cede il 3,4%. Gli esperti di Banca Imi segnalano che 55 su 330
mld euro del portafoglio investimenti della societa' sono
costituiti da titoli di Stato italiani.
Sul resto del listino si segnala Piaggio (-1,48%). Gli analisti
di Mediobanca Securities ipotizzano in un report lo spin-off di
Vespa, pur giudicandolo improbabile. L'operazione creerebbe valore
per Piaggio e ne evidenzierebbe la sottovalutazione.
In positivo T.I.Media (+5,89%), mentre A.Pellettieri e' sospesa
dagli scambi con un +7,2% teorico. sda