"Dobbiamo far si' che l'Italia torni ad essere un Paese
accogliente per l'industria. Del resto e' dall'industria che
continua ad arrivare la maggior parte dell'occupazione, visto che
anche buona parte degli impiegati nel terziario e' legata proprio a
questo settore. Alternative per far crescere il Paese non ne
vedo".
Lo afferma, in un'intervista su La Stampa, Alberto Bombassei,
presidente della Brembo, che aggiunge: "In Italia nessuno sembra
rendersi conto che oggi delocalizzare per molti produttori diventa
una necessita', che la larghissima maggioranza degli imprenditori
vorrebbe evitare con le tutte proprie forze, ma che e' quasi sempre
una scelta imprescindibile per continuare a stare sul mercato".
Il problema e' che "il sistema-Paese in Italia costa di piu',
con servizi mediocri, rispetto ad altri concorrenti. Dopo il costo
del lavoro - spiega Bombassei - vedo di sicuro l'alto costo
dell'energia, che pesa non solo sulle imprese metalmeccaniche, e le
difficolta' della logistica e della burocrazia. E' l'insieme di
fattori penalizzanti che rende difficile produrre in Italia. Direi
che il primo obiettivo - prosegue Bombassei - dovrebbe essere che
le multinazionali oggi presenti nel nostro paese non se ne vadano".
E per far cio', conclude Bombassei, "sarebbe necessario che si
agisse a livello nazionale, ad esempio riducendo il cuneo fiscale
che spinge il costo del lavoro".
red/dom